martedì 24 marzo 2009

SPENDERE MENO, NON MEGLIO: Ultimi in Europa per la qualità degli atenei. Le proposte per riscattarci


“Siamo a 283 giorni dalla 'delenda università' che renderà famoso questo governo per aver ridotto l'università allo stremo". Parole dure quelle di Giuseppe Fioroni, responsabile Educazione del PD, che arrivano dopo i tagli decisi in Finanziaria e l'atteggiamento assunto nei confronti degli studenti durante le proteste della settimana scorsa. "E' difficile un dialogo con un governo il cui presidente del Consiglio fa troppe strumentalizzazioni e generalizzazioni sui nostri studenti e ricercatori - dice - giudicandoli parassiti e intriganti, ci sono sicuramente mele marce ma non tutto è così in quel mondo”. E tagliare i fondi significa porre un rimedio peggiore del male: con meno risorse atenei che spendono il 90% per il pagamento dei loro stipendi, anche gli atenei virtuosi, saranno costrette a tagliare sul diritto allo studio, sugli alloggi per gli studenti, sulla ricerca e sugli strumenti per fare ricerca. “A meno che - ha osservato Fioroni - qualcuno non perseveri nell'idea delle fondazioni di diritto privato, fallite perché gli atenei nel Paese non le hanno approvate, pensando che alla fine un'università' distrutta vede i propri gioielli acquistati a poche cifre e tutti gli altri abbandonati a se stessi”.Ultimi in classifica. L’università si può riformare ma si deve poter spendere meglio non meno, con finanziamenti alla ricerca e autonomia per gli atenei. Anche perché l'Italia è già all'ultimo posto tra i paesi Ocse per investimenti: all'università è destinato lo 0,9% del Pil e per la ricerca l'1%. E siamo ultimi anche per quota di laureati. Come se non bastasse il rapporto docenti-studenti è il più basso e gli stipendi dei docenti italiani sono tra i più bassi d'Europa. Anche il confronto su servizi e alloggi è impietoso, così da bloccare i trasferimenti degli studenti più poveri lontano dal proprio comune.Per questo Fioroni assieme al segretario Dario Franceschini ha presentato 8 proposte basate sulle 4 R di risorse, responsabilità, rigore e razionalizzazione. Le proposte:1) 10.000 borse di studio da 10.000 euro l'una per i neo-diplomati più meritevoli provenienti da famiglie non abbienti. Borse spendibili in qualunque corso di laurea in qualunque università italiana a scelto dello studente;2) Defiscalizzazione per 5 anni delle assunzioni di dottori di ricerca sia nel settore privato che in quello pubblico;3) Estendere il sistema del diritto allo studio universitario al dottorato di ricerca, così da garantirlo anche a studenti provenienti da famiglie non abbienti,4) Avviamento immediato dell’Agenzia nazionale per la valutazione;5) Legare sempre più le risorse alle valutazioni sugli atenei;6) Costituzione di un'Agenzia nazionale indipendente per il finanziamento alla ricerca pubblica cui affidare l'assegnazione di tutti i finanziamenti;7) Promuovere l'autonomia degli atenei fissando per legge solo i criteri generali cui gli statuti devono attenersi;8) Una nuova politica "del reclutamento" per ridurre la precarietà dei ricercatori, distinguere reclutamento e carriera e stabilire un ruolo unico della docenza. Proposte che vanno discusse subito perché “se entreranno in vigore i tagli previsti dal governo in Finanziaria uccideranno l'università italiana. A lanciare l’allarme è lo stesso Franceschini che spiega: “Siamo disponibili al confronto parlamentare sul merito, per spendere meglio le risorse affidate all'università ma la premessa è: il governo rinunci ai tagli previsti per il 2010, aspettiamo una risposta". Anche perché con la crisi economica attuale se c'è un settore sul quale investire “in questo momento per restare competitivi, questo è proprio il nostro capitale umano, i giovani sono una vera risorsa”. E pensando alle statistiche non si può che concordare con Franceschini: “è paradossale che mentre l'Italia è l'ultimo tra i 18 paesi Ocse a investire su ricerca e università ed è ultima anche per numero di laureati, il governo abbia deciso un taglio del 50% sulle spese di funzionamento".

RANDAGISMO: COMUNICATO STAMPA DEI GIOVANI DEMOCRATICI...

COMUNICATO STAMPA GIOVANI DEMOCRATICI RAGUSA

OGGETTO: FENOMENO RANDAGISMO

Dopo gli episodi accaduti nella nostra provincia e precisamente nelle zone di marina di modica e Scicli, i giovani Democratici di Ragusa, esprimono la loro solidarietà alla famiglia del piccolo Giuseppe, morto a causa dell'aggressione dei 50 cani e alla giovane straniera che ancora si trova in prognosi riservata.Noi giovani democratici, siamo vicini al Sindaco di Modica, Antonello Buscema e a tutta l'amministrazione che si trovano ad affrontare questo grande problema.La decisione del sindaco, di abbattere i cani non è del tutto sbagliata perchè, dopo le 2 tragedie, i cittadini sono allarmati e non possiamo continuare ancora ad assistere ad altri agguati mettendo in rischio la vita di persone innocenti.Nonostante le associazioni animaliste hanno le loro ragioni vogliamo specificare che i cani sono stati nutriti fino a poco tempo fa con carne cruda, ciò vuol dire che abituandosi a questo tipo di alimentazione ormai non mangiano altro: motivo per cui è rischioso per chiunque si trovi di fronte al branco e a nostro avviso le vite umane sono da tutelare e salvaguardare.I cani, inoltre, dovevano essere trasferiti in un canile sin da subito invece di darli in affido ad un mendicante che non riusciva neanche a sostenere le spese per se stesso. Questo purtroppo non è avvenuto poichè non vi sono dei canili specializzati nella nostra Provincia e ormai non ci sono nemmeno gli accalappiacani.A quanto ci risulta dal 2001 ad oggi sono stati dati alla Regione Siciliana 3 milioni di Euro per combattere il fenomeno randagismo e per costruire degli appositi canili, ma di questi soldi non si vede nemmeno l'ombra, dato che non è stato costruito nessun canile e il fenomeno del randagismo ad oggi è cresciuto in modo pauroso fin da diventare una vera e propria emergenza.Noi Giovani Democratici chiediamo al Governo Regionale e all'Assessore alla Sanità spiegazione a riguardo dei fondi stanziati ma mai utilizzati per combattere questo fenomeno ormai diffuso e quali sono i modi e i tempi che vogliono utilizzare per far fronte a questa emergenza in Provincia di Ragusa.Inoltre, pensiamo che chi ha delle responsabilità debba scontare la pena prevista e ci auguriamo che al più presto si riesca a trovare il colpevole o i colpevoli di tutto ciò.

LA VITA UMANA E' PREZIOSA E LO STATO ITALIANO HA IL DOVERE DI TUTELARLA DI FRONTE AD OGNI DISORDINE PUBBLICO.

Giovani Democratici Ragusa

2 ASSEMBLEA NAZIONALE GIOVANI DEMOCRATICI: 15 MARZO MILANO!!! UN'EXIT STRATEGY PER IL FUTURO...


Care ragazze e Cari Ragazzi, il 15 Marzo si è tenuta presso la fiera di Milano la Seconda Assemblea Nazionale dei Giovani Democratici.I giovani delegati presenti, eletti con le primarie, erano circa 1000.L’Assemblea è iniziata con i Saluti del Segretario Nazionale dei Giovani, Fausto Raciti, che ha affermato che “i Giovani Democratici saranno parte attiva alle Europee con un candidato scelto insieme”.Fausto nella sua relazione ha parlato di temi come la crisi, il welfare, l'ambiente e in generale i problemi che oggi noi ragazzi ci trovano ad affrontare quotidianamente.Ha parlato anche di cultura e Università, di scuola e delle conseguenze del decreto Gelmini e infine ha parlato della partecipazione di tanti giovani che in questi mesi è aumentata.Devo dire che l’entusiasmo e la grande partecipazione hanno reso magica questa seconda assemblea.L’intervento del Segretario Nazionale del Pd Dario Franceschini è stato molto sentito da noi giovani in quanto a differenza di altri ha preso a cuore la questione generazionale ed il futuro dei giovani nel Pd e nel Paese.Ci sono state tanti standing ovescion e tanti applausi per le parole dette da Franceschini.Durante il suo intervento, Dario Franceschini ha invitato i giovani a guardare avanti, al futuro: "in America, Obama ha vinto rovesciando la gerarchia dei valori proprio nel paese in cui sembrava più difficile farlo". L'Italia si avvia a votare per il Parlamento europeo e rischia di farlo "senza parlare di Europa: per la destra l'Europa è sempre stato un ostacolo, se non un pericolo". Ora, invece, "la crisi ha fatto capire a tutti che la dimensione europea è quella del nostro futuro, e i ragazzi della vostra generazione sono molto più europei dei governi nazionali". I giovani del Pd non devono riproporre quelledivisioni interne che hanno messo in difficoltà il partito: "Ho i brividi all'idea che tra i giovani possano esserci i franceschiniani, i dalemiani, i fassiniani. Non dividetevi in base alle vicinanze a un capo o all'altro, fatelo in base alla vostra autonomia. Siate autonomi, a 20 anni non bisogna aver paura di dire una cosa contro".Importantissimo è stato il momento in cui si è votato a favore dell’istituzione di 3 grandi commissioni:

CRISI E WELFARE

AMBIENTE E PIANO ENERGETICO

SAPERE (UNIVERSITA’ E SCUOLA).


Personalmente parlando, penso che noi Giovani della Provincia di Ragusa, dovremmo presentare dei documenti a riguardo il Piano energetico che risulta penalizzato in Sicilia e per ciò che concerne la Scuola e l’Università in Sicilia.Aggiungo anche una richiesta che ci può essere di aiuto, quella di avere in tutte le regioni e in tutte le province le relazioni scritte all’assemblea per conoscere meglio le proposte e le relative iniziative.A tal Proposito volevo comunicarvi che alla fine dell’Assemblea, prima della chiusura dei lavori, si è votata la Direzione Nazionale e noi giovani della Provincia di Ragusa abbiamo espresso il nome di Leoluca Catania.Inoltre, vi ricordo che i delegati presenti erano: Giovanni La Terra Bellina, Biagio Guastella, Leaoluca Catania, io e il nostro segretario provinciale Gianni Scala.

Vi voglio far notare questo piccolo ma importante particolare perché con orgoglio la delegazione di Ragusa era presente quasi al completo (4 delegati su 5).

Inoltre, vorrei esprimere le mie considerazioni a riguardo il tesseramento. Purtroppo, non abbiamo avuto il tempo per intervenire, altrimenti avrei richiesto la stesura di un regolamento provvisorio concernente il tesseramento dei giovani e le modalità e tempi dei congressi cittadini dei giovani.

A mio avviso i Congressi cittadini sono di estrema importanza in quanto ci permettono di avere una struttura definita per poter svolgere al meglio la politica nei territori. Senza aver definito ruoli e responsabilità purtroppo continua ad esserci confusione e scarsa organizzazione.

Se fossi intervenuta avrei richiesto anche l’aggiornamento continuo del Sito dei Giovani democratici, poiché è un mezzo di comunicazione che ci permette di interagire in ogni parte d’Italia. (ad esempio: se le relazioni fossero inserite sul sito avremmo tutti l’opportunità di leggerle).

A fine Assemblea è stato presentato un logo dei Giovani Democratici, che a mio avviso era molto confusionario, e per fortuna dopo la votazione non è stato approvato. Io penso che si debba mantenere il logo GD, ma nel caso non sia possibile allora presenteremo noi una bozza di logo nella speranza che si trovi al più presto un simbolo identificativo.

Concludo col dirvi che l’esperienza del 15 Marzo, purtroppo ultima Assemblea, è stata molto significativa. A mio avviso è stata, a differenza della Prima, un’assemblea in cui si è discusso veramente di Politica con la P maiuscola e si sono fatte proposte concrete e utili per il nostro percorso. Il Discorso di Franceschini è stato molto costruttivo e ci deve servire per capire che i Giovani Democratici devono essere un gruppo unito al Partito Democratico ma non dipendente da esso e dai suoi dirigenti.

Il Percorso giovanile deve essere diverso e non ancorato al passato, deve essere un percorso nuovo che voglia dare esempio a chi ancora oggi non ha capito che il nostro paese ha bisogno di avere una politica rinnovata e diversa. Ma questa esperienza è stata significativa in quanto anche per ciò che riguarda la Provincia di Ragusa siamo arrivati ad una svolta positiva e ad un allargamento di orizzonti prima ostruiti da un ragionamento strettamente legato alla vecchia formazione politica e a divergenze futili.

Oggi, mi auguro che noi Giovani Democratici di tutta la Provincia di Ragusa iniziamo a lavorare in perfetta sintonia per il bene del nostro territorio e della nostra Regione. Il nostro primo obiettivo deve essere quello di rimanere tutti uniti per avere forza maggiore e per far si che questo nuovo soggetto politico possa dare fiducia e stimoli a tanti ragazzi e a tutti i cittadini che in questo momento sono smarriti e non hanno un orientamento politico ben preciso.

Auguro a tutti un buon lavoro!!!!


La Referente dei Giovani del Partito Democratico di Ragusa

Valentina Spata

FRANCESCHINI A UNO MATTINA: APRITE GLI OCCHI

Aprite gli occhiFranceschini a UnoMattina: "Berlusconi è l'unico capo di governo che ignora la crisi" Migliaia di posti di lavoro scomparsi, altri ancora rischiano di saltare da qui a qualche mese. La crisi c’è e si vede. Solo il governo minimizza e sorride ai numeri in rosso. Eppure la gente lo sa, non basta l’ottimismo per arrivare a fine mese. Il PD ha chiesto più volte risposte chiare e azioni concrete per rispondere all’emergenza, per ridare fiducia agli italiani. Oggi il segretario del PD, Dario Franceschini, lo ha ribadito a ‘Unomattina’ su Rai Uno."Berlusconi non è ottimista, finge di esserlo. Non è un atteggiamento corretto, giusto e onesto, ed è diverso dagli altri capi di governo che non negano la crisi, ma la affrontano con misure concrete". Il segretario dei democratici critica severamente l'atteggiamento del premier di fronte alla crisi. "Se non hai più un euro con cosa vai a consumare? E oggi anche i redditi fissi sono appena sufficienti a vivere".Franceschini respinge quindi l'accusa della maggioranza, che dipinge il Pd come 'il partito del no': "Diciamo no alle cose sbagliate e sì a quelle giuste. Continueremo a fare così. C'entra solo il buonsenso, e in questo momento il buonsenso dice di occuparsi prima di tutto di chi da solo non ce la fa: redditi bassi, chi perde il posto di lavoro, anziani con pensione al minimo". Per questo il segretario democratico rilancia la proposta dell'assegno per chi perde il posto di lavoro: "Costa 5-6 miliardi, la stessa cifra buttata via con l'operazione sbagliata di Air France-Alitalia e con l'abolizione dell'Ici sulla prima casa anche per i redditi alti". Ma il governo "ci ha detto no, con dieci motivazioni diverse", tra cui quella del premier secondo il quale in questo modo ci sarebbe chi continua a lavorare in nero percependo al tempo stesso l'assegno di disoccupazione: "Significa pensare che l'Italia sia fatta di cattive persone".Il Pd poi, aggiunge Franceschini, avrebbe "continuato nella lotta all'evasione fiscale" per reperire le risorse necessarie a sostenere chi è in difficoltà: "Da quando governa Berlusconi, ci sono 8 miliardi di evasione in più in pochi mesi". Inoltre "avremmo fatto ripartire le imprese con le opere immediatamente cantierabili", ovvero quelle finanziate dai Comuni che invece "sono state bloccate con un'interpretazione restrittiva del patto di stabilità interno"; e "saremmo intervenuti su pensioni e salari bassi, per far ripartire i consumi e quindi l'economia". Infine, "bisognerebbe forzare il sistema bancario a non chiudere le linee di credito alle Pmi".Nel suo intervento alla trasmissione di Rai Uno, Franceschini commenta anche il piano casa che il governo ha proposto in questi giorni. "Far lavorare le Pmi dell'edilizia è utile, - ha affermato - ma danneggiare la qualità delle città, dei centri storici e del paesaggio, che è ciò che ci rende davvero unici, non si può fare. E' tutta immagine".Il leader dei democratici, dunque, boccia l'annuncio di Silvio Berlusconi di un intervento per rilanciare il settore delle costruzioni lasciando liberi di ampliare del 20% la cubatura degli edifici. "Quando il premier dice che con il 20% di cubatura in più ognuno può avere due stanze in più nella propria villetta, si capisce che idea dell'Italia ha Berlusconi... Chi vive in un condominio, chi è in affitto, chi abita nei centri storici, cosa amplia?".Comunque "aspettiamo di vedere cosa esce concretamente come ddl da parte del Cdm".Durante l’intervista Dario Franceschini parla anche delle nomine Rai e nega, dopo il no della maggioranza a Petruccioli, di avere una rosa di nomi per la presidenza della Tv pubblica e anzi ricorda che "le priorità italiani e del Pd sono ben altre", ma "purtroppo c'è una legge sbagliata, che noi abbiamo avversato, che impone che il presidente della Rai sia scelto con un'intesa maggioranza-opposizione perché sono necessari i due terzi, quindi sono costretto ad una trattativa piuttosto sgradevole. Spero che faremo in fretta e bene - aggiunge - e tutto, per quanto mi riguarda sarà pubblico, trasparente: niente di nascosto". Infine, non manca un po’ di imbarazzo, tra l’altro condiviso con buona parte della maggioranza nonché con il presidente della Camera Gianfranco Fini, nel commentare la proposta del premier di intervenire nei regolamenti parlamentari e far votare alle camere solo i capogruppo. "Quando Berlusconi dice queste cose, non si sa se ridere o piangere. – ironizza Franceschini - E' tutto un ingombro alla sua luminosa azione di governo: il Parlamento, le regole della democrazia, in qualche caso purtroppo anche il ruolo di garanzia del Capo dello Stato". "Berlusconi semplificherebbe tutto... – conclude sarcasticamente Franceschini - penso che il passaggio successivo potrebbe essere, invece di avere quattro capigruppo che votano per 600 deputati, avere un tasto solo nel suo ufficio: spinge lui e semplifica ancora di più fa per tutti...

IL GOVERNO DEI NO!!!!

Cari amici,il governo ha bocciato in parlamento la nostra proposta sull?assegno di disoccupazione. Non si trattava di una trovata demagogica ma di una mozione articolata, elaborata dai nostri esperti, dove erano indicati costi e coperture. Un provvedimento assolutamente possibile e necessario, per fare fronte ad una vera e propria emergenza sociale. Per aiutare migliaia di precari che rischiano di ritrovarsi improvvisamente a zero euro. Quello del governo non ?tato solo un no al Pd, ma a tutte quelle persone che la crisi la stanno pagando, ogni giorno, sulla propria pelle. Vi invio il testo del discorso che ho tenuto ieri alla camera.Dario Franceschini

LE DICHIARAZIONI DI LEONTINI SUL PIANO DI RIENTRO

Comune di Vittoria

Sul “piano di rientro”e le dichiarazioni dell’ on. Innocenzo Leontini.

Indispensabile una assemblea apertain Consiglio Provinciale.Apprendiamo sorpresi e con una certa preoccupazione della posizione dell’on. Innocenzo Leontini ( vedi la Sicilia di ieri) che si dice contrario alla individuazione dell’Ospedale di Vittoria quale “Ospedale capofila” nella predisposizione di piano in discussione all’ARS. Siamo sorpresi per l’approssimazione con la quale viene fuori questa posizione dello stesso deputato regionale che avanzerebbe invece e in contrapposizione la candidatura dell ‘Ospedale di ModicaVogliamo cortesemente ricordare all’on Leontini, senza cadere in stupide polemiche campanilistiche, che proprio presso l ospedale di Vittoria ( e Comiso) si trovano al momento reparti specialistici esclusivi come la Chirurgia Vascolare ,, la Neurologia , la Chirurgia Plastica , la Chirurgia Generale Clinicizzata che , appunto, non si trovano in altre realtà provinciali. Riteniamo che altri ospedali possano avere riconoscimenti come quelli che “il piano B” della proposta regionale ha assegnato all’Ospedale di Vittoria ma il solito giochetto a penalizzare il versante ipparino questa volta non può passare. Facciamo appello alla delegazione regionale ragusana a che questo non avvenga più.Per questo , in sintonia con il sindaco Nicosia che stamane chiedeva che sia tempestivamente convocata la conferenza dei sindaci sul “piano di rientro” , auspichiamo che presto i territori , con la conferenza dei Sindaci appunto ma anche con una assemblea aperta sulla sanità in Consiglio Provinciale , abbiano la possibilità di discutere , condividere o contestare le scelte che alcuni stanno preparando e confezionando nel segreto delle stanze di Palermo e dintorni.

14-3-09 Giovanni Caruano

IL GOVERNO BERLUSCONI RAPINA LA SICILIA ED IL GOVERNO LOMBARDO RIMANE A GUARDARE

PARTITO DEMOCRATICO FEDERAZIONE DI RAGUSA
IL GOVERNO BERLUSCONI RAPINA LA SICILIA IL GOVERNO LOMBARDO STA A GUARDARE

Dal Governo Berlusconi alla Sicilia sono stati sottratti i seguenti fondi (fas ed altri) :
· 124, 5 milioni di euro destinati ad attività varie nel meridione
· 1.115 milioni di euro destinati alla viabilità provinciale di Sicilia e Calabria
· 500 milioni di euro per ICI;
· 450 milioni di euro per rifiuti Campania;
· 200 milioni per rifiuti Palermo;
· 500 milioni di euro per comune di Roma;
· 140 milioni di euro per comune Catania;
· 900 milioni di euro per finanziare la revisione prezzi appalti opere pubbliche;
· 780 milioni per abbattimento ticket;
· 46 milioni di euro per isiole minori.
INOLTRE :
· anno 2009 : 1 miliardo 764,7 milioni di euro;
· anno 2010 : 5 miliardi 839, 2 milioni di euro;
· anno 2011 : 4 miliardi 959,8 milioni di euro;
Complessivamente oltre 17 MILIARDI DI EURO SONO STATI TOLTI ALLA SICILIA ED AL SUD IN 4 ANNI.

Gli elettori e le elettrici siciliani ringraziano il governo Berlusconi per le promesse fatte per il sudRingraziano Lombardo perché così difende gli interessi dei siciliani.
Il Partito Democratico è impegnato nel paese ed in parlamento per il ripristino dei fondi sottratti per dare sviluppo alla nostra economia e lavoro.

Partito Democratico

LEONTINI E IL GOVERNO REGIONALE AFFOSSANO GLI OSPEDALI DI VITTORIA E COMISO

Leontini e il Governo Regionale affossano gli ospedali di Vittoria e Comiso .Ringraziamoli …………..

La “banda bassotti” ha fatto il colpo, la rapina.
Il centro destra penalizza gli Ospedali di Vittoria e Comiso negando autonomia organizzativa e funzionale di tali presidi che dipenderanno adesso dagli Ospedali di Ragusa.
I Vittoriesi ringrazieranno l’on. Leontini e Forza Italia responsabile di questo provvedimento in associazione con l’on Minardo , MPA e l’on Ragusa UDC.Tutti e tre ,con incredibile faccia tosta ,si presentano in tv a spiegare che tutto è a posto , hanno messo l’ospedale di modica al posto previsto per l’Ospedale di Vittoria con una ipocrisia politica degna del peggiore clientelismo , di chi appunto ha appena fatto il colpo …a danno dei Vittoriesi.
Per non parlare dell’Assessore Incardona che invece sembra sia vittoriese, che non sa niente , non c era , non c’è , non da segni di vita.
Informatelo presto si sta decidendo dei nostri ospedali ………
Ad An infine che adotta un fosso suggeriamo di fare una cosa seria per una volta …….adottate e difendete la nostra Citta e il nostro Ospedale.
Il Partito Demcratico

COMUNICATO STAMPA AREA TEMATICA PROVINCIALE IMMIGRAZIONE

Area Tematica Provinciale Immigrazione - Area Tematica Provinciale Giustizia e sicurezza

COMUNICATO STAMPA

Il 13 febbraio 2009, l’Area Teamatica Provinciale del PD su Immigrazione e su Giustizia e sicurezza, aveva illustrato in conferenza stampa, quanto fosse pericoloso l’emendamento al pacchetto sicurezza del Governo proposto dalla Lega Nord e approvato al Senato, che modifica due commi dell' articolo 35 con la possibilita’ di denuncia da parte del medico della struttura sanitaria dello straniero senza permesso di soggiorno.Avevamo sottolineato come l'approvazione di una tale disposizione indurrebbe la comunità straniera in Italia a non usufruire del servizio sanitario nazionale con gravissimi rischi per la salute pubblica; inoltre tale norma risulta essere in aperto contrasto con il codice etico e a ledere i diritti umani universali (vita, salute, istruzione dei minori, assistenza…)Le conseguenze di tale emendamento sarebbero gravissime perche’ si priverebbe dell’assistenza sanitaria essenziale migliaia di bambini che rischierebbero, a causa di un decreto ,di diventare invisibili e senza diritto con un serio pericolo sanitario in tutto il Paese, che sarebbe esposto a possibili epidemie.L’Area Tematica del PD dunque aderisce con grande piacere alla raccolta di firme contro tale disposizione e per la mobilitazione contro il disegno di legge sulla sicurezza in discussione alla Camera dei Deputati che prevede la cancellazione del divieto di segnalazione per gli immigrati senza permesso di soggiorno che si rivolgono alle strutture sanitarie per curarsi, che si terra’ martedì 17 marzo dalle ore 9 alle ore 19, in Piazza Libertà a Ragusa.Vogliamo inoltre evidenziare come il lavoro fin qui svolto ha saputo anticipare e cogliere gli aspetti piu’ importanti di questo importantissimo tema, attraverso ricerche, confronti con le associazioni e una costante sintesi con un gruppo di persone di buona volonta’ che si riuniscono settimanalmente e che hanno a cuore l’argomento.Inoltre l’Area Tematica fa presente che il gruppo e’ formato da cittadini di tutta la provincia e da stranieri che arricchiscono e danno un valore aggiunto indispensabile al lavoro che stiamo svolgendo.Infine l’Area Tematica ringrazia; la Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM), i Gruppi Immigrazione e Salute (GrIS), in collaborazione con Medici Senza Frontiere, Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione e l’Osservatorio Italiano sulla Salute Globale per questa iniziativa che da voce ai cittadini rispetto a un tema in cui e’ molto importante capire che il tempo ci dice che siamo sempre piu’ una societa’ multietnica e dobbiamo pertanto favorire il dialogo e l’integrazione piuttosto che elevare sempre nuove barriere.

I responsabili:
Gianluca Salonia
Mimmo Barone

DISTRETTI SANITARI: PROPOSTA RAGUSA-MODICA PENALIZZANTE X L'AREA IPPARINA

DISTRETTI SANITARI, LA PROPOSTA RAGUSA-MODICA PENALIZZANTE PER L'AREA IPPARINALa proposta di istituire due distretti sanitari al posto degli ospedali capofila, illustrata dagli onorevoli Leontini e Ragusa, non trova d'accordo l'on. Pippo Digiacomo che a tal proposito dichiara: “La nuova ipotesi di accorpamento, che ha fatto ritrovare l'accordo nel centrodestra, è una proposta che non ha senso perché innesca un processo di sperequazione nella gestione della sanità, soprattutto in provincia di Ragusa. L'istituzione dei distretti di Ragusa e Modica, infatti, ritengo sia penalizzante per l'area ipparina sia per il suo grande bacino d'utenza, ma anche perché in questo territorio, non bisogna dimenticarlo, sarà operativo tra pochi mesi uno dei più importanti aeroporti del Mediterraneo e dove nasceranno altre importanti infrastrutture come l'autoporto di Vittoria. Alla luce di ciò, credo sia opportuna una scelta più equilibrata che possa mettere d'accordo tutti i territori evitando inutili guerre di campanile. Mi farò carico, insieme al mio gruppo all'Assemblea Regionale, di presentare un sub emendamento in merito con l'auspicio che possa trovare l'appoggio dell'intera deputazione iblea”.
Comiso, 15 marzo 2009 L’Ufficio Stampa

LE PROPOSTE DELLA CGIL

Le proposte della CGIL

Estendere l’indennità didisoccupazione ordinaria
La CGIL propone di estendere l’indennità didisoccupazione, che attualmente “copre” il 26,6% deidisoccupati, ad una platea che include coloro i quali hannoversato contributi tra 17-51 settimane (stimabile al 35% deltotale dei disoccupati. La platea aggiuntiva di beneficiari dell’indennità è di 191mila disoccupati, per una spesa aggiuntiva stimata di 663milioni di euro.
Sostegno al reddito deicollaboratori
L’intervento coinvolgerebbe 171 mila collaboratori(monocommittenti che hanno lavorato più di 3 mesi in corsod’anno e che da almeno 2 non versano contributi)La nostra proposta , prevede -rispetto al bonus varato dalGoverno – l’estensione ai redditi lordi annui compresi tra1001 e 20 mila euro) per un importo pari al 40% dell’ultimocompenso annuale (3200 euro importo medio del bonus), si allarga così la platea a circa 95 mila collaboratoridisoccupati in più, con una spesa aggiuntiva di circa 427milioni di euro.
Ampliamento degli importimassimi mensili CIGO, CIGS eindennità di mobilità.
Ampliando i limiti degli importi mensili che possono esserecorrisposti di 200 euro. In particolare:1. da 886,31 a 1.086,31 euro per i lavoratori in CIG conretribuzione lorda mensile inferiore a 1917,48 euro2. da 1065,26 a 1.265,26 euro per i lavoratori in CIGcon retribuzione lorda mensile superiore a 1917,48Ipotizzando una distribuzione delle retribuzioni con il 70%sotto e 30% sopra i 1917,48 euro mensili, il costoaggiuntivo sarebbe di 678 milioni di euroIn base alle proposte della CGIL, che estendono le misure “straordinarie” di sostegno al redditocontro la crisi ad una platea più ampia dei potenziali aventi diritto, la spesa prevista è di:
1.768.milioni di euro

FENOMENO RANDAGISMO: L'ON. AMMATUNA SCRIVE ALL'ASSESSORE REGIONALE

Comunicato StampaMartedì 17 marzo 2009

L’on. Ammatuna sull'emergenza randagismo chiede all'assessore Regionale alla Sanità di riferire in Aula, nel pomeriggio di oggi, come intende affrontarla.Con una nota, inviata all'Assessore Regionale alla Sanità, l'on. Ammatuna chiede che questo pomeriggio, prima di iniziare i lavori dell'Assemblea Regionale Siciliana, riferisca in Aula come intende affrontare l'emergenza randagismo che sta colpendo la provincia di Ragusa. Di seguito il testo integrale della nota: “Il randagismo è ormai diventato una vera e propria emergenza in provincia di Ragusa. Dopo i tristi avvenimenti che hanno causato la morte di un bambino di dieci anni ed il ferimento di altre due persone, stamane una giovane donna straniera è stata ferita gravemente, tanto che si è reso necessario il suo trasferimento in elicottero a Catania, da un branco di cani randagi nella stessa zona dove sono avvenuti i precedenti eventi. Appare chiaro che non si tratta più di semplici casi isolati ma di una vera e propria emergenza che sta colpendo in maniera gravissima questa parte di territorio ragusano. Per questo motivo le chiedo, prima di iniziare nel pomeriggio i lavori d'Aula, di riferire all'Assemblea come intende affrontare una simile situazione di emergenza che sta peggiorando con il trascorrere del tempo”.

L’addetto stampa
Giuseppe Privitera

I GIOVANI DEMOCRATICI DI RAGUSA AGGIUNGONO CHE NON RIESCONO A CAPIRE DOVE SONO ANDATI A FINIRE I 3 MILIONI DI EURO DATI ALLA REGIONE SICILIA PER COMBATTERE IL FENOMENO RANDAGISMO E POICHE' LE DOMANDE PRESENTATE RIMANGONO INEVASE E PRIVE DI DOCUMENTAZIONE.IL FENOMENO DEL RANDAGISMO DEVE ESSERE AFFRONTATO AL PIU' PRESTO POICHE' NON SI PUO' ASSISTERE ANCORA AD EPISODI TRAGICI COME QUELLA DEL PICCOLO DI 9 ANNI.INOLTRE, ESPRIMONO LA LORO SOLIDARIETA' ALLA FAMIGLIA DEL AMBINO E ALLA STRANIERA 24enne ANCORA IN CONDIZIONI DI PROGNOSI.

GIOVANI DEMOCRATICI RAGUSA

MOZIONE IN MERITO ALLA SITUAZIONE ECONOMICA FINANZIARIA DEGLI ENTI LOCALI

CAMERA DEI DEPUTATI
Seduta n. 147 Martedì 17 Marzo 2009

La Camera,premesso che:i comuni e le province versano in una situazione di grave crisi economico-finanziaria, dovuta a scelte quali l'inadeguata copertura del mancato gettito derivante dalla soppressione dell'ici sulla prima casa, il blocco dell'autonomia impositiva degli enti territoriali, il taglio dei trasferimenti erariali e dei fondi destinati alle politiche sociali, le regole fortemente restrittive del patto di stabilità interno;dopo il significativo apporto reso dall'intero comparto al riequilibrio della finanza pubblica (secondo i dati Istat, tra il 2004 e il 2007 i comuni sono passati da un deficit di 3.689 milioni di euro ad un avanzo di 325 milioni, mentre le province hanno migliorato il loro deficit da 1.968 a 1.270 milioni), il decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, all'articolo 77, ha imposto agli enti locali un contributo alla manovra finanziaria di 1.650 milioni nel 2009 (di cui 1.340 a carico dei comuni e 310 delle province), 2.900 milioni nel 2010 e 5.140 milioni nel 2011;si tratta di un obiettivo che, se non sarà allentato, determinerà per molti enti l'oggettiva impossibilità di rispettare il patto di stabilità interno, un'ulteriore contrazione della spesa per investimenti, l'assenza di sostegno all'economia a fronte della crescente stagnazione produttiva;con l'approvazione della legge finanziaria per l'anno 2008 (articolo 1, comma 5) e, successivamente, con l'approvazione del decreto-legge n. 93 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 126 del 2008, l'abitazione principale è stata esentata dal pagamento dell'ici, con l'eccezione di una piccola minoranza di immobili appartenenti alle categorie catastali A1, A8 e A9 (abitazioni signorili, ville e castelli);il Governo, nel documento di programmazione economico-finanziaria 2009-2013, ha assicurato l'integrale copertura finanziaria del minor gettito ici ai comuni a partire dall'anno 2008;in realtà, i trasferimenti compensativi per minori entrate ici sull'abitazione principale previsti per l'anno 2009 nel bilancio dello Stato ammontano a 2.604 milioni di euro e, a legislazione vigente, coprono una percentuale pari a circa l'86 per cento del complessivo gettito attestato dai comuni nel corso del 2008. Appare, tuttavia, verosimile ritenere che l'importo che verrà certificato dai comuni entro il 30 aprile 2009, in esecuzione del comma 32 dell'articolo 77-bis del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, supererà addirittura quanto certificato nel 2008, perché, tenendo conto delle stime del gettito ici sull'abitazione principale di fonte Istat (3.831 milioni di euro), Anci (3.200 milioni di euro) e del Servizio bilancio del Senato della Repubblica (3.738 milioni di euro), la copertura finanziaria per la compensazione del minor gettito ici ai comuni è da ritenersi ampiamente insufficiente, specie a fronte dell'emergere di fenomeni di cambiamenti di residenza o di separazioni fra coniugi fittizie, che provocano un restringimento della base imponibile e una riduzione del gettito;il combinato disposto della legge finanziaria 2008 (articolo 2, comma 31) e del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 (articolo 61, comma 11), impone un taglio dei trasferimenti per gli enti locali pari a 563 milioni di euro: 313 milioni (di cui 251 milioni a carico dei comuni e 62 a carico delle province) in relazione alla riduzione dei costi della politica (a fronte di risparmi effettivi conseguiti assai inferiori alle stime del Governo) e 250 milioni sotto forma di riduzione del fondo ordinario destinato ai comuni (200 milioni) e alle province (50 milioni);per quanto riguarda le province, il fronte del calo delle entrate, principalmente collegate a tributi relativi al mercato dei veicoli, sta determinando evidenti difficoltà a gestire i bilanci per l'anno 2009, inasprendo ulteriormente i già pesanti vincoli. Dalle rilevazioni effettuate dalle province, infatti, emerge che per quanto concerne l'ipt, gli incassi 2008 fanno registrare un -8 per cento rispetto al 2007, mentre il dato di gennaio 2009 è addirittura inferiore del 25 per cento rispetto allo stesso mese del 2008; ancor meno confortante è il dato relativo all'imposta responsabilità civile auto, dove annualmente il 2008 ha chiuso con un -5 per cento e la differenza tra gennaio 2009 e gennaio 2008 è addirittura del 14 per cento;il comma 8 dell'articolo 77-bis del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, come modificato dalla legge n. 203 del 2008 (legge finanziaria per il 2009), dispone che le risorse originate da una serie di operazioni di carattere straordinario (cessioni di azioni o quote di società operanti nel settore dei servizi pubblici locali, distribuzione dei dividendi determinati da operazioni straordinarie poste in essere dalle predette società qualora quotate sui mercati regolamentati e vendita del patrimonio immobiliare) non sono conteggiate nella base assunta nel 2007 a riferimento per l'individuazione degli obiettivi e dei saldi utili per il rispetto del patto di stabilità interno, se destinate alla realizzazione di investimenti o alla riduzione del debito;con la circolare n. 2 del 27 gennaio 2009, sul patto di stabilità interno per il 2009-2011, la Ragioneria generale dello Stato ha interpretato il dettato letterale del comma 8 in senso fortemente restrittivo, stabilendo che l'esclusione delle suddette risorse deve essere riferita non solo al saldo finanziario preso a base di riferimento, ossia l'anno 2007, ma anche al saldo di gestione degli anni del patto 2009-2011, con il rischio di una vera e propria paralisi degli investimenti degli enti locali (che rappresentano una quota maggioritaria del totale degli investimenti pubblici);la citata circolare ha evidentemente snaturato la portata della norma, poiché l'esclusione dei proventi di cui al citato comma 8 non solo dalla base di riferimento 2007, ma anche dai saldi utili ai fini del patto di stabilità interno 2009/2011, limita fortemente l'opportunità degli enti locali di destinare ad investimenti le risorse conseguite con dismissioni di azioni, quote di società, vendite di immobili e dividendi e rende difficile la programmazione delle spese in conto capitale, spese da sottoporre a revisione ogni anno del triennio 2009-2011 per la verifica del rispetto del patto;questo significa cancellare dai bilanci dei comuni almeno 1.700 milioni di euro di operazioni virtuose, bloccando ulteriormente pagamenti di investimenti già realizzati e l'utilizzo degli avanzi di amministrazione proprio per quei comuni, che più hanno contribuito al patto negli anni scorsi;al contrario, le analisi evidenziano che le opere medio-piccole producono un effetto moltiplicatore sul sistema economico e sull'occupazione molto più elevato delle grandi infrastrutture e distribuito in modo diffuso sul territorio, da cui le piccole e medie imprese potrebbero avere grande beneficio. Il Governo, invece, ha destinato le risorse (spesso sottratte alle destinazioni originarie, come nel caso del Fondo per le aree sottoutilizzate) per realizzare grandi infrastrutture, che produrranno effetti solo nel lungo periodo: secondo la Confindustria, dei 16,6 miliardi di euro stanziati sono effettivamente spendibili, nel 2009, solo 650 milioni e, nel 2010, 3,6 miliardi;gli enti locali nel 2007 hanno realizzato il 50,9 per cento degli investimenti fissi lordi delle amministrazioni pubbliche (i comuni il 43 per cento e le province il 7,9 per cento). Molti enti locali hanno a disposizione risorse economiche libere ed utilizzabili per finanziare opere già progettate, cantierabili immediatamente o già cantierate, ma ferme a causa dei vincoli posti dal patto di stabilità che bloccano gli investimenti locali (pari a circa l'80 per cento del totale della spesa pubblica per investimenti), riducendo gli esigui spazi di bilancio lasciati aperti per attivare nuovi impegni di spesa con le risorse disponibili. Inoltre, impediscono il pagamento dei lavori già eseguiti ovvero il proseguimento delle opere appaltate e in corso di realizzazione (si registra un'impennata nei ritardi dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni e si stima che molti adempimenti verranno rinviati, trasformandosi in situazioni debitorie per i comuni, ma soprattutto di paralisi dell'attività aziendale, a causa dell'assenza di liquidità);in tutti gli altri Paesi dell'Europa e dell'Occidente le misure di politica economica per contrastare la crisi comprendono l'attivazione di programmi infrastrutturali diffusi a valenza locale, a partire dalla manutenzione dei beni pubblici, dall'edilizia popolare, dalle opere di dimensione piccola e media;andrebbe assegnata una corsia preferenziale all'utilizzo di quelle risorse, peraltro disponibili, che possono essere impegnate nella manutenzione dei beni pubblici, quali, ad esempio, scuole, reti idriche, strade, ovvero nella realizzazione di progetti già cantierati - ad esempio, edilizia residenziale pubblica - e in grado di essere ultimati velocemente, entro il 2010: è stato stimato che un allentamento del patto di stabilità per i comuni consentirebbe di mettere in moto opere medio-piccole pari a circa 4,5 miliardi di investimento finanziario complessivo, con sicuri effetti sul piano occupazionale in settori, quali quello dell'edilizia e il suo indotto, che, secondo stime Ance, ha già perso in questo inizio 2009 circa 130 mila posti di lavoro;sarebbe necessario consentire alle amministrazioni locali un'immediata spendibilità di ulteriori risorse che gli stessi enti avrebbero la possibilità di attivare, sbloccando una parte dei residui passivi relativi alla spesa in conto capitale ovvero procedendo alla definizione di nuovi apporti finanziari tramite dismissioni o alienazioni patrimoniali per mettere in campo con immediatezza programmi di manutenzione ordinaria e straordinaria: scuole, verde pubblico, beni artistici e culturali, periferie, edilizia pubblica;inoltre, sul fronte del welfare sono proprio gli enti locali il primo fronte di lotta alla povertà e di argine alla preoccupante crescita del disagio economico, sociale ed occupazionale,impegna il Governo:a definire gli interventi da adottare per ovviare alla grave situazione in cui versano i comuni e le province, assumendo, nei tempi utili alla predisposizione dei bilanci di previsione per il 2010, iniziative normative urgenti di riordino della finanza locale volte a garantire l'autonomia finanziaria degli enti locali nel quadro della concreta attuazione del federalismo fiscale;a garantire l'integrale copertura del minor gettito derivante dall'abolizione dell'ici sulle abitazioni principali;ad adottare iniziative normative volte a superare, d'intesa con le associazioni delle autonomie locali, le criticità derivanti dall'applicazione del comma 8 dell'articolo 77-bis del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, anche tenendo conto dei bilanci approvati;ad adottare iniziative per consentire l'utilizzo degli avanzi di amministrazione per la spesa in conto capitale, in particolare per lavori di medio importo realizzabili entro il 2009;ad adottare iniziative per escludere il più possibile dai saldi utili del patto di stabilità interno i pagamenti a residui concernenti spese per investimenti effettuati nei limiti delle disponibilità di cassa, a fronte di impegni regolarmente assunti ai sensi dell'articolo 183 del testo unico degli enti locali;a incentivare l'utilizzo del patrimonio immobiliare per sostenere la spesa in conto capitale ed abbattere il debito, in particolare eliminando i vincoli che impediscono l'utilizzo dei proventi della vendita del patrimonio per finanziare la spesa per investimenti.(1-00123)(Nuova formulazione) «Franceschini, Soro, Sereni, Bressa, Amici, Baretta, Fluvi, Bersani, Fontanelli, Zaccaria, D'Antoni, Lanzillotta, Bordo, D'Antona, Ferrari, Giovanelli, Lo Moro, Minniti, Naccarato, Piccolo, Pollastrini, Vassallo, Boccia, Calvisi, Capodicasa, Cesario, Duilio, Genovese, Marchi, Cesare Marini, Misiani, Nannicini, Andrea Orlando, Rubinato, Vannucci, Ventura, Carella, Causi, Ceccuzzi, De Micheli, Fogliardi, Gasbarra, Graziano, Losacco, Marchignoli, Pizzetti, Ria, Sposetti, Strizzolo, Samperi, Lovelli, Codurelli».

MOZIONE PD SULLA FINANZA LOCALE

Roma, 18 marzo 2009 Agli amministratori locali PDAi segretari Regionali PDAi Segretari Provinciali Pde. p. c. Ai Responsabile Enti Locali PD Carissime/i,la mozione sulla finanza locale presentata alla camera dal PD, è stata approvata con una larga maggioranza. E’ un fatto nuovo e importate che di fronte ad un impegnativo passaggio elettorale, caratterizza il Partito Democratico come una grande forza di governo nell’interesse del paese. Abbiamo presentato la mozione, con Dario Franceschini primo firmatario, per segnalare ancora una volta la situazione di gravissima emergenza che riguarda la finanza locale, come evidenziato da moltissimi amministratori locali, sindaci e presidenti di provincia.Abbiamo raccolto questa preoccupazione sia in relazione alle risorse disponibili, sia in relazione ai meccanismi di attuazione del patto di stabilità interno che rendono spesso difficile, anche laddove le risorse ci sono, la possibilità di utilizzarle e di destinarle ad investimenti.La nostra mozione mette in luce la funzione di contrasto alla crisi economica che possono sviluppare le autonomie e l’ampio consenso ottenuto dimostra come la nostra iniziativa abbia colto nel segno. E’ necessario che il Governo dia corso subito alle misure necessarie ad attuare i contenuti della mozione. Ciò non è scontato. Anzi, ci saranno sicuramente tentativi di rinvio o di elusione degli impegni, per questo, vi chiediamo di sostenere la mozione con iniziative sul territorio e negli enti da voi amministrati. Per qualunque ulteriore informazione, potete rivolgervi al Dipartimento Enti Locali, entilocali@partitodemocratico.it.Cordiali saluti e buon lavoro
Il Responsabile Enti Locali PD
Paolo Fontanelli

NOI, IL PD: assemblea nazionale dei circoli

“Raccontate quello che avete visto”. Cosi Dario Franceschini ha concluso l’assemblea nazionale dei circoli PD. Il segretario si è detto soddisfatto e orgoglioso dell’incontro con la base democratica, che "nella riunione di oggi ha mostrato qualità e impegno”. “La politica deve iniziare dal basso, dalla base” ha ribadito più volte Franceschini, anche perché l’assemblea ha visto protagonisti “molti giovani e molte donne”. “Molte donne brave!” - ha sottolineato – “che non sono qui grazie alle quote rosa, ma grazie alle loro doti. Meno male che il nostro statuto prevede la parità dei generi perché fra un po’ noi uomini ne avremo bisogno”.“Siamo un grande partito” - rivendica orgogliosamente Franceschini – “Che ci sia il dibattito, anche quello duro, ma che si faccia al chiuso e si esca con una voce sola”. E proprio i passati dissapori interni spingono il leader democratico ad un gesto insolito per un politico: “Mi scuso – dice ai rappresentanti dei circoli – perché, mentre voi lavoravate a stretto contatto con i problemi veri, anche con la delusione dei nostri elettori, i dirigenti non facevano altro che litigare. Ma oggi è successo qualcosa di importante: nessuno di noi si è chiesto se chi parlava provenisse da questo o da quel partito. Siamo un unico popolo”. Il legame con la base rimane una priorità perciò “ogni regione dovrebbe fare assemblee regionali dei circoli”. Nel 2009 ci si augura di toccare quota 10.000 circoli, “cui garantire una sede, magari con un fondo perequativo, perché la militanza è essenziale, "è volontariato civile”. Spetta a tutti, ai dirigenti quanto ai circoli locali, tenere aperti i temi che ci stanno a cuore (ad esempio l’assegno di disoccupazione). Non basta un titolo al telegiornale, bisogna parlare con la gente”. Non tralascia nessun tema Dario Franceschini. Le sue parole corrono dalla imminente Scuola Politica organizzata dal PD ad Amalfi, al “Mezzogiorno che ha voglia di riscattarsi dalla stretta della criminalità organizzata”, passando per la stesura delle liste per le prossime elezioni europee, che dovranno essere “forti e pulite, come richiede il nostro codice etico”. Le ultime battute riguardano l’attuale situazione politica. “Dobbiamo far capire agli italiani – insiste Franceschini - che, alle europee, c’è in ballo qualcosa di più profondo di una semplice vittoria politica. L’ho detto e lo ripeto: Berlusconi pensa di stravincere, a quel punto farebbe cose inimmaginabili. Non vincerà, perché troverà sulla sua strada noi!”Il segretario chiude con un proverbio africano, letto su uno dei tanti biglietti arrivatigli durante l’assemblea: “Se vuoi andare veloce vai da solo, se vuoi andare lontano vai insieme agli altri. Noi vogliamo andare lontano”.Già in mattinata il leader democratico aveva parlato ai rappresentanti locali. “È bello vedere tutti voi e devo dirlo a chi ha raccontato il pd sui giornali”. E' la prima frase del discorso di Dario Franceschini all’assemblea dei circoli del PD. Migliaia di segretari di circolo con i quali ribadire che “ Siamo un partito vero, un partito di popolo, che ha una gran voglia di cambiare tutto. Abbiamo un compito straordinario: disputare un partito dentro una crisi enorme, inaspettata, all’inizio di un secolo nuovo, mentre cambiano i punti di riferimento. Aiutare gli italiani in difficoltà anche stando all’opposizione. La sfida di un partito riformista è unire protesta e proposta. Un partito che denuncia con onestà la durezza della crisi, e delle sue straordinarie occasioni”. È l’occasione per ricordare i dati dei disoccupati forniti dall’ISTAT, che sono di prima che esplodesse la crisi: 14 milioni di famiglie con meno di 1300 euro al mese, 10% senza spese mediche, 16% senza vestiti. Numeri prima della crisi di settembre, quanto sono peggiorati. Da qui l’affondo a Tremonti: “A che serve rivendicare di esser ei primi a prevederlo se poi non si agisce? Perché se sono stati così bravi poi hanno fatto tutto a rovescio buttando 5 miliardi tra Alitalia e ICI? Perché hanno detassato gli straordinari, tassato le banche e poi le hanno aiutate? Perche non iniziare dai redditi bassi? Perché nascondere la crisi, negarne l’esistenza e parlar d’altro? C’è il tentativo di nascondere tutto parlando di giustizia, intercettazioni, del caso Englaro? Sono armi di distrazione di massa, ma la gente non ci casca”.Emergenze e tempi lunghi. “Abbiamo il dovere di dire cosa fare abbinando misure d’emergenza e strutturali. Nella pianura padana quando c’è la piena si fanno le catene umane con i sacchi di sabbia sugli argini e così salvano la città. Dopo la piena ragionano sugli interventi permanenti. Questo serve. C’è chi ha perso il lavoro da anni e ha più di cinquanta anni, i precari senza ammortizzatori. Anche tra le imprese ci sono deboli e forti: eliminiamo la burocrazia. Facciamo ripartire l’edilizia: hanno detto di si e poi con un emendamento hanno stravolto la nostra mozione, ma incalzeremo perché non si possono prendere in giro i comuni. Ci sono 14 miliardi di euro possono essere pagati dai comuni, vincolati dal patto di stabilità a non spenderli!! Vorrei avere una webcam nei vertici di governo per sapere cosa si dicono…".No a questo piano casa, si a un grande piano per l’affitto. Il segretario del PD boccia il piano casa: devastazione del territorio. E riferendosi alle ultime novità si indigna: “Vogliono far costruire anche nei centri storici col silenzio assenso delle sovrintendenze!!! Probabilmente lo vogliono mettere dopo un’ora senza risposte! Abbiamo letto che basta un autocertificazione per costruire un condominio!! Il decreto legge senza le regioni è inaccettabile, va contro la Costituzione, non lo accetteremo mai.Si può fare un premio del 20% ma non così. L’economia ambientale può essere investendo su ricerca e sviluppo quel che è stato l’informatica negli anni 80. Si parla di casa ma pensiamo a chi è in affitto: dovremo lanciare un grande piano per l’affitto partendo dalla costruzione di case popolari, un meccanismo per le detrazioni, un aliquota di solo il 20% per i proprietari che affittano. Abbiamo centinaia di migliaia di case sfitte e studenti, anziani, famiglie che non sanno dove dormire.Opposizione non antiberlusconismo.“Questo è fare opposizione. Non antiberlusconismo, non parlare della persona, ma incalzare, sfidare sui contenuti, alzare la voce perché il governo è completamente inadeguato ad affrontare la crisi e il premier offende la costituzione, vive il Parlamento come un ingombro, nemmeno il ruolo di garanzia del Capo dello stato non gli va bene. Proprio perché i riformisti hanno la forza di dire di si alzano la voce quando vedono la superficiale mediocrità di chi è chiamato a un ruolo di Stato e insultano gli italiani: impiegati fannulloni e studenti guerriglieri. Lì c’è un problema di rapporti con il mondo”.Alleanze ed europee. “Non è oggi il momento di scegliere; non discutiamo di alleanze per il 2012. Ma delle cose le dobbiamo dire. Negli enti locali le alleanze si stanno costruendo sulla base di condivisione di programmi e candidati. Grande libertà agli enti locali. Per le prossime politiche io provo un brivido di fastidio quando sento leggere. Ritorneremo all’Unione; no non torneremo a 15 alleati rissosi che sfilano contro sé stessi e non l’avversario, voglio ringraziare con voi Veltroni perché ci ha portato fuori da quella situazione, ha dichiarato chiusa quella parte di storia. Certo sappiamo che difficilmente da soli vinceremo, certo costruiremo alleanze: con poche forze e chiare. Abbiamo un compito doppio rispetto agli altri partiti che perdono le elezioni dentro sistemi consolidati. Sono percorsi che richiedono anni, non mesi. Il parlamento europeo è il luogo dove si decide il nostro futuro, non un luogo per pensionati di lusso. E le nostre liste saranno fatte solo da persone che si candidano ad andare a lavorare a Bruxelles non per raccogliere preferenze sulla base di una truffa. Berlusconi ha già annunciato di essere capolista ovunque e di candidare i ministri omettendo di dire che per legge dovranno dimettersi tutti. È per questo che proporrò di candidare solo persone autorevoli e competenti che resteranno a lavorare in Europa, solo persone che non hanno mandati locali o regionali da completare.Molti amici mi hanno detto: riflettici resta capolista in tutte le circoscrizioni.Voglio dirlo direttamente a Berlusconi: il primo atto di serietà di un uomo politico è non imbrogliare gli elettori, non chiedere preferenze per un luogo dove non si metterà mai piede.Riconquistare i democratici delusi. “È nata una speranza comune. Dobbiamo anche costruire il partito che non è ancora costruito, lo stiamo costruendo. Fa bene riflettere ma smettiamola di parlare dei nostri limiti e abbiate l’orgoglio di quello che è stato fatto in pochi mesi. Diamanti parla di esuli in patria: questi sentimenti si provano verso una cosa alla quale si stente di appartenere, non a una cosa lontana. È lì che dobbiamo lavorare. Servono circoli aperti nel territorio. Dobbiamo essere mobilitati, aperti. L’assegno di disoccupazione non basta passi in tv, dal giorno dopo i circoli si aprano, distribuiscono i volantini, fermino la gente, vadano davanti alle fabbriche. Questo è il valore della militanza, con strumenti antichi e solidi. Così si chiude il dibattito su partito liquido e solido: raccogliamo il voto di opinione, parliamo all’opinione pubblica e ai media ma teniamo porte e finestre spalancate con i circoli. Facendo del rigore e della pulizia i criteri di scelta dei dirigenti ben oltre le responsabilità penali. Controllate, denunciate, alzate la voce". No alle correnti. “Non temiamo i dibattiti interni ma sui contenuti, non per avere fonti di divisione sui giornali. Avremo aree culturali di riferimento, non distorsioni di correnti individuali, dividetevi, aggregatevi ma non fatelo in base ai cognomi dei leader nazionali, neanche sul mio!fatelo sulla base delle idee in campo per il futuro. Ci siamo lasciati alle spalle i litigi, siamo democratici italiani, amate il vostro partito tornate a casa orgogliosi: il PD l’abbiamo costruito noi e lo difenderemo dagli attacchi, dalla rassegnazione e dalla delusione, i mali più difficili da curare”.Abbiamo un compito incredibile: costruire un partito nuovo in un tempo nuovo.“Quando tutto è immobile la rotta è quella dei binari di un treno, ora siamo in mare aperto: tutto è più difficile ma più affascinante. La globalizzazione ci ha portato lì e le singole nazioni sono inadeguate, per questo sui nostri manifesti elettorali ci sarà scritto: noi siamo europei. E l’opinione pubblica è più avanti: i giovani faticano a capire se parliamo di proprietà nazionale delle imprese e o della difesa. I giovani sono già europei, vanno in Europa per l’Erasmus, parlano inglese, usano la rete per costruire un percorso comune e s coprendosi una volta in piazza un unico popolo. È l’Europa dei voli low cost e non c’è differenza ad andare a Milano, Barcellona, Berlino. Sono i governi impauriti che non hanno coraggio: i popoli sono davanti ai loro governi.Globalizzazione e crisi hanno cambiato tutto: divide chi pensa che la globalizzazione debba essere trainata dai mercati che avrebbero portato benessere e democrazia. Dall’altra parte ci siamo noi che pensiamo che servano gli anticorpi di politica, diritto globale, valori. Manteniamo nelle mani della politica la lotta alle diseguaglianze: dentro i paesi e tra i paesi. Guardiamo avanti per fare la grande politica. Risposte per l’oggi indicando il futuro nel quale vogliamo portare il nostro paese.Non limitiamoci a correggere un modello, dobbiamo avere la forza di cambiare le gerarchie. La vittoria di Obama non è legata solo alla sua figura. Ha vinto non proponendo correzioni a Bush ma proponendo valori completamente diversi.Non possiamo mettere gli uni contro gli altri, il nord contro il sud. Mettiamo a disposizione il nostro talento per la comunità in cui viviamo, i forti in aiuto dei deboli. Dalla crisi possono uscire un’Italia divisa o un’Italia migliore e lavoreremo per questo. Anche quando tutto sembra buio, paura, rassegnazione serve la capacità di guardare il futuro e c’è un modo per farlo: non si vede ben col cuore perché l’essenziale è invisibile agli occhi

USCIRE DALLA CRISI!!!


E' necessario un assegno mensile di disoccupazione pari al 60% dell'ultima retribuzione per tutti coloro che non godono di altri strumenti di sostegno al reddito e hanno perso il lavoro dal 1 settembre 2008 al 31 dicembre 2009.I soldi, come il PD ha spiegato nella mozione presentata in Parlamento, si possono trovare con: lotta all'evasione, centrale unica per gli acquisti nella P.A., ricostituzione della Commissione sulla spending review per tagli di spesa pubblica selettivi e non lineari come previsto dalla manovra d'estate e "utilizzo immediato" degli 8 miliardi dell'accordo Governo-Regioni per la parte non impegnata per la Cassa integrazione.Il governo non parla della crisi e ignora chi ne subisce le conseguenze: disoccupati, precari,famiglie che stentano, imprenditori e attività che chiudono.Sono fino ad un milione i lavoratori che rischiano di passare da un reddito precario a zero euro, se non verranno rinnovati i loro contratti.Ci dicono di non avere risorse, ma hanno sprecato miliardi per eliminare l’ICI ai più ricchi e scaricare i debiti Alitalia sui contribuenti italiani, oltre a cancellare le misure anti evasione.L’Italia ha bisogno di strumenti eccezionali e urgenti che diano aiuto immediato alle famiglie.L’assegno mensile per chi perde il lavoro è uno strumento di sostegno alle famiglie e di rilancio dei consumi. Utile non solo a chi lo riceve ma all’intera economia italiana.Imprenditori e sindacati lo sostengono ma il governo continua a negarlo.Le nostre proposte:1. Assegno mensile di disoccupazione subito, per tutti i precari che hanno perso il lavoro2. Blocco dei licenziamenti per precari di scuola, sanità e pubblica amministrazione3. Cassa integrazione per tutti i lavoratori in caso di sospensione del lavoro4. Riforma degli ammortizzatori sociali per la tutela di chi resta senza lavoro.Sono proposte serie, concrete, realizzabili attraverso la battaglia all’evasione fiscale e i fondi previsti per la cassa integrazione e non ancora impegnati.

UN ANNO SENZA LICENZIAMENTI


Il Governo deve approvare subito una moratoria dei 100.000 licenziamenti di lavoratori precari nella pubblica amministrazione.Proponiamo al governo una moratoria di un anno, quindi per la durata della crisi, bloccando per tutto il 2009 i provvedimenti che porteranno, se non corretti, al licenziamento di 60.000 lavoratori del pubblico impiego e circa 40.000 della scuola. Licenziamenti che creano disagio agli utenti, alle famiglie per il taglio dei servizi e per la chiusura delle classi, oltre alla chiusura delle scuole nei piccoli paesi.

TASSIAMO GLI STIPENDI PARLAMENTARI


Contro la crisi è necessario un contributo straordinario “una tantum” sui redditi superiori ai 120.000 euro, a partire da quelli dei parlamentari.Un contributo pari a 2 punti di IRPEF valido per tutto il 2009 che serve a costituire un fondo di sostegno alla povertà di 500 milioni di euro per venire in aiuto delle persone maggiormente in difficoltà con la crisi economica. A beneficiarne sarebbero i comuni e le associazioni di volontariato che utilizzerebbero i 500 milioni a loro disposizione per contrastare la povertà estrema.

DAI VALORI AL TUO VOTO: ELEZIONI E REFERENDUM...QUESTA E' UN'EMERGENZA!!!


Perchè il governo dice no all'election day? Nel mese di giugno dovremo votare in due giorni diversi per le elezioni e per il referendum. Questo comporterà un costo in più di oltre 460 milioni di euro! Perché buttare questi soldi dello Stato e dei cittadini? Unificando le votazioni in un solo giorno si risparmierebbero quasi 1.000 miliardidi di vecchie lire e si potrebbero destinare quei soldi alla sicurezza.Il Partito Democratico propone di utilizzarli per potenziare con uomini e mezzi le Forze dell’Ordine, acquistare il carburante alle volanti, riparare quelle ferme perché rotte e pagare gli straordinari al personale.Scarica dalla colonna a destra la cartolina da inviare al Presidente del Consiglio.IL TESTO DELLA CARTOLINACaro Presidente Berlusconi, ho letto che il tuo governo, nel mese di giugno, mi farà votare in due giorni diversi per le elezioni e per il referendum e che questo comporterà un costo in più di oltre 460 milioni di euro! Perché buttare questi soldi dello Stato e dei cittadini? Il Partito Democratico propone di utilizzarli per potenziare con uomini e mezzi le Forze dell’Ordine, acquistare il carburante alle volanti, riparare quelle ferme perché rotte e pagare gli straordinari al personale.Io sono d’accordo e ti chiedo: aiuta gli italiani davvero, unifica la data del voto.

LE PROPOSTE DEL PD X AFFRONTARE LA CRISI

Le proposte del PdPer affrontare la crisi economicaL’Italia è nel pieno di una crisi economica straordinaria, il cui impatto sociale è già pesante e si preannuncia ancor più duro per i mesi futuri. Centinaia di migliaia di lavoratori precari nel pubblico impiego e nel settore privato rischiano di ritrovarsi senza salario e senza alcuna rete di protezione sociale. Le piccole e medie imprese sono sempre di più in difficoltà, soffrono la stretta creditizia e in numero crescente sono costrette a sospendere le loro attività. La società italiana è dominata da un sentimento concreto di paura, di incertezza, di crescente difficoltà economica, che spinge a rallentare i consumi e ad allontanare ogni prospettiva di ripresa.Di fronte ad uno scenario così grave, il Governo italiano dimostra di essere totalmente inadeguato e - unico tra gli esecutivi di tutti gli altri paesi occidentali - nasconde la crisi economica, la sottovaluta clamorosamente, propone soluzioni inadeguate, estemporanee, minimali. É chiara la distanza tra il Paese reale e un Governo immobile e irresponsabile, che sceglie di non scegliere, che lascia soli sia i più deboli, sia le forze migliori del mondo del lavoro e dell’impresa, vera leva su cui bisognerebbe tornare ad investire per ritrovare la strada della crescita economica.Il Partito Democratico vuole dare voce a questa realtà, quella dell’Italia che lavora e che produce, ma che, in questa tempesta, da sola non ce la fa. Siamo il Partito che si batte per davvero contro la crisi, che offre una prospettiva concreta per uscirne.Vogliamo dare un contributo serio, presentando proposte credibili, come abbiamo già fatto in queste ultime settimane: dall’assegno di disoccupazione al contributo straordinario di solidarietà da parte dei redditi sopra i 120.000 euro, dall’election day per risparmiare fondi da investire nella sicurezza delle città al blocco dei licenziamenti dei precari nel pubblico impiego, all’alleggerimento del patto di stabilità per i comuni.In questi giorni ci siamo battuti perché queste proposte venissero discusse e votate in Parlamento.Ora è il tempo di portare le nostre idee nel Paese, in ogni città, in ogni territorio, col lavoro capillare dei Circoli del Partito Democratico, aprendo un dialogo con la società, a partire dal mondo del lavoro.Per questo, troverete in allegato alcune schede tematiche sulle principali proposte a cui abbiamo lavorato in queste settimane e che possono rappresentare uno strumento utile su cui concentrare l’iniziativa politica dei Circoli in vista delle prossime elezioni amministrative ed europee.Nei prossimi giorni, troverete sul sito internet www.partitodemocratico.it aggiornamenti e altri materiali utili sulle proposte programmatiche del PD che accompagneranno il nostro lavoro, fino all’appuntamento elettorale di giugno.Ci attende un lavoro duro, che possiamo affrontare solo con l’impegno e il contributo di passione e di idee di ognuno, mettendo in moto tutte le migliori energie, a partire dai nostri Circoli, che sono la vera forza del PD
La Segreteria Nazionale del Pd

ALTRI 170 NO PER IL DECRETO SICUREZZA

Altri 170 noCon una lettera al premier i deputati del Pdl dicono "No" alla fiducia sul decreto sicurezza e danno ragione al PD. Finocchiaro: "la maggioranza ritiri quella norma barbara" Il decreto sicurezza non piace nemmeno a chi lo ha votato. Il governo si è fatto prendere la mano, e ora cento deputati del Pdl scrivono a Silvio Berlusconi: il decreto contiene “norme inaccettabili” per cui una fiducia risulterebbe irricevibile. Norme vergognose e discriminatorie come quella che obbliga i medici “ma anche gli insegnanti e chiunque eserciti incarichi pubblici" a denunciare gli immigrati clandestini.A prendere carta e penna in mano sono stati 101 esponenti del nascente Popolo delle Libertà che tramite una lettera inviata al presidente del Consiglio e diffusa da Alessandra Mussolini, presidente della Commissione bicamerale per l'infanzia, hanno chiesto di non porre la fiducia sulla pacchetto in esame alla Camera.E il segretario del Pd, Dario Franceschini, fa notare che se 101 parlamentari del PdL chiedono al governo di fermarsi, non fanno altro che ribadire quello che diciamo anche noi da tempo: "Come si può immaginare di costringere i medici a denunciare gli immigrati che vanno a curarsi in un pronto soccorso? Si tratterebbe di una legge non solo immorale, ma carica di rischi per la popolazione italiana, a cominciare dalle possibili epidemie derivanti da malattie non curate.Per questo il Partito Democratico insiste: si fermino". Ma cosa dice la missiva?"Ti chiediamo - si legge nella lettera inviata a Berlusconi- di non porre la fiducia sul disegno di legge 2180. In esso sono contenute norme a nostro giudizio inaccettabili e che necessitano di indispensabili correzioni. Siamo certi che ne converrai anche tu, quando potrai renderti conto di come questo dettato legislativo vada contro i più elementari diritti umani e in particolare dell'infanzia e della maternità". "Si sostiene che questo ddl non obblighi il medico a denunciare l'immigrato clandestino che si presenti per essere curato ai posti di pronto soccorso, in ospedale, o nei centri di vaccinazione. Non è così. Anzi - scrivono i firmatari della lettera - l'obbligo di denuncia potrà riguardare anche gli insegnanti e chiunque eserciti incarichi pubblici".Già in serata, le firme dei deputati del Pdl contro la norma del ddl sicurezza che obbliga i medici a denunciare i clandestini, fa sapere Alessandra Mussolini, toccano quota 170 e la prossima settimana il gruppo guidato da Fabrizio Cicchitto si riunirà per discutere proprio di questo. Intanto però la coalizione rischia lo scontro. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni non vuole replicare direttamente all'iniziativa guidata dalla Mussolini e preferisce affidarsi alle parole del capogruppo leghista Roberto Cota, che aveva definito la lettera dei deputati del Popolo della Libertà, "figlia di manovre interne in vista del congresso del Pdl"."Anche nella maggioranza, purtroppo non nella Lega, ci si rende conto – dice la capogruppo dei democratici al Senato, Anna Finocchiaro - che la norma che prevede la denuncia degli immigrati da parte dei medici, è una norma sbagliata e incivile. Berlusconi e la maggioranza non continuino ad essere sordi di fronte alle richieste che vengono dal mondo medico e dall'opposizione. La lettera dei 100 parlamentari dimostra che le nostre osservazioni e i nostri no avevano senso. Ora è ancora più necessario e doveroso - conclude la Presidente dei deputati del Pd - che governo e maggioranza ritirino quella barbara norma".D’altronde, come sottolinea il deputato PD Jean Leonard Touadì, "L'ammutinamento dei cento deputati del Pdl contro il ddl sicurezza è il segno di come questa non sia una semplice questione politica ma una vera e propria battaglia di civiltà che attraversa le coscienze di tutti a prescindere dall'appartenenza". "Il presidente del Consiglio dovrebbe ascoltare i suoi deputati, - continua l’esponente PD - senza cedere al ricatto della Lega volto a creare un clima di odio e di intolleranza, nei confronti del diverso e a mettere in discussione i più elementari diritti umani".