martedì 3 novembre 2009

IL DISASTRO DELL'UNIVERSITA' ITALIANA


Tra le prime cento università del mondo non ce n’è una italiana. Nella classifica internazionale del Times per trovare un ateneo del Belpaese bisogna scorrere la lista scendendo fino al 174mo posto! E ci è andata bene, perché l’Alma Mater di Bologna, l’unica italiana nella fascia tra cento e duecento, è salita in graduatoria: ha guadagnato otto posti lasciando il 192mo. In testa al ranking internazionale? C’è l’Harvard university, Stati Uniti. Seguono l’ateneo britannico di Cambridge e al terzo posto Yale, altra università americana. Il quarto in classifica è un prestigioso college londinese, l’Ucl, seguito dall’università di Oxford che si conferma al quinto posto. D’accordo, se la palma d’oro va a questi calibri da novanta si può dire che non c’è da stupirsi. Ma leggendo la lista cadono le braccia quando si scopre che le università italiane sono state superate anche dall’ateneo di Singapore, 30mo posto, e da quello di Seoul, in Corea, 47mo posto. Ci hanno sorpassato anche la university of Adelaide dell’Australia, che si trova all’81mo posto, la Nagoya del Giappone, 92mo, e Taiwan, 95mo posto. Una debacle. L’ennesima stroncatura per le università italiane. Ma continuiamo ad anticipare i contenuti, della classifica del Times Higher Education che verrà pubblicata oggi, classifica messa a punto da QS Intelligence Unit (www.topuniversities.com).questo pezzo di articolo è tratto dal seguente link:http://flcgil.it/notizie/rassegna_stampa/2009/ottobre/messaggero_universita_l_italia_superata_anche_da_corea_e_taiwancredo che tutto ciò ci debba far riflettere sul perchè i ragazzi che vogliono intraprendere un percorso universitario devono scappare dall'Italia visto che il campo della ricerca invece che fare progressi va indietro, a causa dei continui tagli agli atenei che sono costretti a chiudere i loro corsi di laurea.
Turillo Ucchino

Responsabile Commissione "La Città che Vorrei"

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