martedì 20 ottobre 2009

BANCA DEL MEZZOGIORNO: TANTE DOMANDE E POCHE RISPOSTE

Tremonti ne aveva parlato parecchio e alla fine lo ha fatto: nel Consiglio dei Ministri del 15 ottobre è stato approvato un disegno di legge per la costruzione della "Banca del Mezzogiorno", un progetto di banca statalizzata con la missione specifica di rialzare l'economia stagnante del Sud Italia.Uno dei nodi storici del gap tra Nord e Sud risiede, infatti, nella diversa efficacia delle politiche di gestione delle banche sul territorio. Ad una problematica presente quindi il Governo sembra preparare una risposta ma,in attesa di leggere nel dettaglio la proposta, una iniziale analisi di questa possibile "Banca del Mezzogiorno" rivela falle che potrebbero nuovamente illudere il Mezzogiorno senza cambiare lo stato delle cose.In passato già è stata tentata una via simile e i risultati sono ancora molto dibattuti: qualcuno dice che è stato un vero fallimento, per altri si è partiti bene ma si è finiti male ,anzi malissimo. I vari enti ideati a tal scopo non hanno mai veramente impiantato nelle nostre regioni una rete imprenditoriale adeguata e non hanno modificato sostanzialmente le dinamiche economiche del paese : i fondi in molti casi sono stati allocati secondo logiche di vicinanza politica e non di veri criteri di merito ed è venuta a mancare quella spinta benefica sulla società meridionale.Questo progetto di Banca del Mezzogiorno sembra ricalcare queste esperienze storiche oramai concluse o in via di conclusione senza specificare come evitare gli errori del passato:saranno selezionate le migliori competenze in campo finanziario,magari espressione di quel Sud Italia che vuole rialzare la testa e che conosce bene il suo tessuto socio-economico? o sarà premiata la fedeltà tout court?Inoltre il capitale di questa Banca sarà ovviamente tutto statale e quindi ricadrà interamente sul debito pubblico: ha senso una soluzione del genere con le stato attuale delle cose? Ha senso una nuova voce di spesa così corposa proprio due settimane dopo che l'Unione Europea ha aperto una procedura di infrazione contro il nostro paese per i suoi dati di spesa pubblica e di deficit? In attesa di spiegazioni chiare da parte del governo su questi aspetti decisivi, possiamo però tracciare alcuni punti chiave sull'argomento dell'accesso al credito nel Meridione: un governo che abbia veramente la voglia di rialzare il destino della macroarea Sud si deve impegnare per migliorare la concorrenza nel settore bancario.E inolte questa larga parte di Italia ha bisogno di 3 spinte fondamentali per cambiare passo con decisione:investimenti infrastrutturali importanti versatili e dinamici,adeguati mezzi formativi per una classe imprenditoriale locale che esalti nel libero mercato le caratteristiche migliori del territorio,una lotta chiara alla criminalità organizzata che, col passare degli anni, si riconferma nodo centrale della riscossa del Sud Italia.Tramutare queste parole in progetti solidi e fatti concreti è la grande sfida che il PD del futuro ha davanti a sè.

Fabrizio Gritti
Giovani Democratici Campania

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