domenica 18 ottobre 2009

MARCO MOLTISANTI: perchè voto Bersani e Mattarella

Le primarie del 25 ottobre offrono a tutti gli elettori del PD una grande opportunità: poter decidere la linea politica che il partito dovrà tenere nei prossimi anni. La scelta quindi non è una mera presa di posizione in base a tattiche o circostanze contingenti, magari basata su interessi localistici, ma una scelta che deve aver dietro una visione di quale partito, e quale Paese, abbiamo in testa.

Io ho scelto il progetto di Pierluigi Bersani per l'Italia e per il PD, che trova una diretta corrispondenza in Sicilia nel progetto di Bernardo Mattarella.
La mia idea di partito è quella di un partito plurale, che dia a tutti la possibilità di avere voce in capitolo, ma che sia in grado di decidere.
La mia idea di partito è quella di un partito che, più che dialogare col territorio, ne sia espressione: solo se diviene realmente un partito di massa, il PD può avere l'opportunità di cambiare l'Italia.
La mia idea di partito è quella di un partito che scelga di stare dalla parte di chi lavora, e non di chi specula e si arricchisce sfruttando il lavoro altrui.
La mia idea di partito è quella di un partito nazionale, che non sia un'accozzaglia di partiti regionali, ma che abbia una visione di ampio respiro, e che abbia chiaro che ogni parte del Paese ha bisogno delle altre per svilupparsi.
La mia idea di partito è quella di un partito che sappia coniugare la questione democratica con la questione sociale, che sappia spiegare al Paese che esse sono due facce della stessa medaglia e che solo una democrazia solida, senza anomalie, può consentire una riduzione delle disuguaglianze e la prospettiva di una vita dignitosa per tutti.
La mia idea di partito è quella di un partito che sia attento alla questione giovanile, senza ridurla ad un fatto meramente anagrafico, ma che coinvolga i giovani per trovare, insieme, risposte alle domande che rendono il futuro incerto.
La mia idea di partito è quella di un partito che non sia disposto ad inciuci e consociativismo, che non si presti ad operazioni politiche poco trasparenti che hanno come unico fine il raggiungimento del potere. Il governo è un mezzo, e va raggiunto passando per la porta principale, stipulando alleanze chiare sulla base di programmi condivisi, a partire dal blocco di centro-sinistra.
La mia idea di partito è quella di un partito veramente laico, scevro sia da innaturali pulsioni clericali che da eccessi di laicismo, che abbia come fulcro delle questioni eticamente sensibili il bene e la dignità di ogni individuo.
La mia idea di partito è quella di un partito che in Sicilia sappia opporsi con forza al clientelismo diffuso e alla criminalità organizzata, portando avanti proposte concrete che colpiscano al cuore la criminalità organizzata che indeboliscano realmente la presa della mafia sul nostro territorio.

Ho ritrovato queste mie riflessioni nei testi e negli interventi di Pierluigi Bersani e Bernardo Mattarella, e per tali ragioni sostengo le loro candidature a Segretario Nazionale e Segretario Regionale e le liste “Con Bersani '09” per l'Assemblea Nazionale (scheda azzurra) e “Con Bersani e Mattarella '09” per l'Assemblea Regionale (scheda rosa).

Marco Moltisanti.

1 commento:

pietro ha detto...

Il PD di Bersani accelera il passo ed estremizza la sua vocazione governativa. Si offre in Sicilia alla collaborazione con Lombardo, espressione di uno dei due blocchi di potere in cui si è divisa l'enorme maggioranza di centro destra che va dall'UDC di Cuffaro al PDL di Miccichè ora separato da quello che fa capo a Schifani ed Alfano.
Il blocco di maggioranza costituito dall'autonomista Lombardo e dal PDL si è sfasciato sulla questione del "possesso" della sanità e la frattura si è progressivamente allargata a tutti gli altri settori della spesa pubblica regionale.
La disponibilità alla collaborazione con Lombardo del PD è stata resa nota dallo stesso Bersani in una dichiarazione che fa propria la linea di una parte del PD siciliano.
Nello stesso tempo Bersani ed i suoi "posano" Vendola in Puglia. Lo cacciano via e propongono un altro candidato al suo posto. Non si tiene in nessun conto il giudizio sull'opera della giunta pugliese. Bersani obbedisce alla conventio ad escludendum del nuovo arco post-costituzionale dal quale sono rigorosamente esclusi i partiti comunisti.
Per quanto Lombardo ed il gruppo che lo sostiene stia in "freddo" con Berlusconi non si può dire
che abbia una linea sul piano politico e sociale diversa da quella della destra. La "sciarra" (lite) non ha nobili motivi, nasce per il possesso della "cutra" (coperta) cioè del bottino di risorse da spartire ai propri clientes. Nonostante l'enorme quantità di risorse di cui dispone la Sicilia grande è l'indebitamento ed assai magre le risorse che sono residuate al grande saccheggio di questi anni. Basti pensare che mentre Palermo è sepolta dall'immondizia assieme a tantissimi altri centri della Sicilia gli Ato, organismi di gestione misti pubblici privati spendono moltissimo per mantenere ventisette consigli di amministrazione e la burocrazia che è stata inventata per tenerli in piedi. I processi di privatizzazione avviati in Sicilia sono stati e sono soltanto un foraggiamento delle clientele caricato sulla groppa della popolazione che paga l'acqua e gli altri servizi locali a carissimo prezzo.
Non so se si farà la nuova esperienza milazziana. A suo tempo destra e sinistra in Sicilia si unirono
contro la DC di Fanfani su una piattaforma di rivendicazioni autonomiste. Silvio Milazzo parlava
di montagne di miseria che opprimevano l'Isola. Lombardo si limita a rivendicare maggiori risorse da distribuire ai suoi clientes. Niente cambia nell'attitudine del PD erede del PCI a fare politicismo, a privilegiare le posizioni di potere e di governo su ogni altra cosa. Da Macaluso a Bersani sono passati cinquanta anni ma la linea è sempre quella della nomenclatura comunista e delle sue aspirazioni ai privilegi della "stanza dei bottoni".
Contrariamente a quanto si possa pensare non è operazione conflittuale con il PDL e non esclude
altri passi avanti nella omologazione del PD nella linea di Berlusconi. La destra ha le idee chiare ed un progetto preciso: fare dell'Italia una repubblica presidenziale con un potere monarchico assoluto del Capo del Governo. Per giungere a questo risultato deve disarticolare l'opposizione. Per questo c'è una campagna di odio verso il partito di Antonio Di Pietro e quella parte di giornalisti che resiste al regime e ne denunzia gli eccessi. La sinistra espulsa dal Parlamento è congelata in un blocco di silenzio.Può darsi che il patto proposto da Casini e quello proposto da Forza Italia che comprende l'UDC ed il PD ed esclude Di Pietro e la sinistra alla fine si sovrappongano e diventino un'unica realtà politica. Per giungere alla perfetta sovrapposizione una spintarella potrebbe essere data da una rinverdita strategia della tensione con la scoperta di qualche bomba collocata dagli anarchici. Anarchici che scelgono come obiettivo l'Università (!!) ed un CIE. Naturalmente Maroni si è affrettato a dichiarare che la cosa è seria.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-