lunedì 19 gennaio 2009

La pedofilia invade anche i social network

La pedopornografia sbarca sui social network con gruppi ad hoc in tutto il mondo. A evidenziare il nuovo fenomeno è l'associazione Meter di Siracusa che ha presentato giovedì il Report 2008. Dei 42 social network monitorati a livello mondiale dagli esperti della onlus siciliana, cinque sono risultati positivi ovvero è stata riscontrata la presenza pedofili mentre sono stati individuati in rete 15 gruppi a cui partecipano anche navigatori italiani. Impossibile fare i nomi di queste reti visto che sono in corso delle indagini scaturite proprio dalle denunce di Meter. «Approfittando di questi sistemi di rete i pedofili si legano tra loro con divulgazione di video, foto, link e notizie di riferimento, scambiandosi collezioni private prodotte da loro stessi – afferma don Fortunato Di Noto, presidente di Meter - la rete sociale pedofila viene pubblicizzata nelle maggiori bbs dedicate alla pedopornografia, che sono costantemente monitorate». Una diffusione nei social network in continuo aumento, basti pensare che «in questi primi 15 giorni del 2009 abbiamo abbondamente superato le segnalazioni raccolte lo scorso anno» prosegue il parroco siracusano che da oltre 20 anni dà la caccia, insieme all'associazione Meter da lui fondata, agli orchi su Internet. «Ma non per questo bisogna demonizzare la rete o i social network» avverte Di Noto, il primo a scoprire nel lontano 1989 la pedofilia on line. In generale, le segnalazioni dell'associazione siracusana alla Polizia postale nel 2008 sono state 2.850, mentre negli ultimi cinque anni sono stati oltre 44mila i siti e i riferimenti pedofili segnalati a tutte la Polizie del mondo.Oggi, le basi virtuali dei pedofili si trovano principalmente in Usa (29%) e Russia (27%), ma anche in Iraq e Iran così come riportato nello studio di Meter, che evidenzia anche come gli orchi italiani preferiscano spostarsi su server stranieri. Proprio per questo motivo i server italiani dedicati alla pedofilia sono scesi nell'ultimo anno: si tratta però solo di una migrazione e non di una diminuzione del fenomeno. Continua invece l'utilizzo del file sharing per la diffusione e lo scambio di file pedopornografici visto che il 60% delle indagini della Polizia postale italiana interessano proprio questo settore. Lo scorso anno le segnalazione di Meter hanno riguardato 27 riferimenti italiani tra siti, email, dialoghi in chat e bbs. Inoltre, il 20% delle segnalazioni dell'associazione riguarda siti poi bloccati dal Centro nazionale per il contrasto alla pedofilia, ovvero 75 siti su 375. Importati anche le segnalazioni degli utenti a Meter che nell'ultimo anno sono state 440. Il report 2008, infine, segnala anche come si diffonda sempre più la pedofilia culturale, ovvero siti dedicati a una sorta di giustificazione storico-sociale della violenza sessuale sui bambini. Lo scorso anno, per esempio, è stato scoperto e bloccato un portale spagnolo di donne pedofile mentre altri dieci portali sono stati bloccati nella cosiddetta giornata dell'orgoglio pedofilo. Questi gruppi, infatti, si organizzano anche attraverso la produzione e la vendita di gioielli, bigiotteria e numismatica imprimendo sulle monete i loro loghi e i simboli.
La pedofilia è uno dei mali oscuri della nostra società e tra questi il più grave e sentito da tutta la collettività, perché i protagonisti delle tante storie tristi e agghiaccianti sono i bambini, piccole esistenze che si spezzano per il brutale impatto di adulti deviati, generando terribili effetti. Da specifici studi è risultato che, rispetto alla media della popolazione, i bambini coinvolti nella pedofilia hanno una probabilità più alta del 500% di ammalarsi in età adulta di depressione e del 400 % di ricorrere al suicidio. Il pedofilo è una persona subdola, che sa rapportarsi molto bene con i bambini, comportandosi da amico e facendo sentire loro che possono fidarsi di lui. Spesso le violenze avvengono tra le mura domestiche, proprio lì dove i bambini dovrebbero essere più al sicuro, compiute dagli stessi familiari o da persone amiche e purtroppo, non sono circoscritte solo alle famiglie degradate, ma si estendono a tutte le classi sociali e a tutte le categorie di professionisti.
Negli ultimi anni, a causa dei clamorosi casi di pedofilia sadica in Italia, sono state invocate da più fonti degli interventi terapeutici per i pedofili e tra questi, anche la castrazione chirurgica, che ha avuto in altri paesi un grande impiego nel trattamento dei crimini sessuali, ma, nel caso specifico dell’argomento trattato, non serve perché l’atto sessuale pedofilico non richiede necessariamente l’erezione né tanto meno la penetrazione, ma anche solo compiacimento a guardare, a toccare, a far compiere gli atti ad altri, a fotografare, ad annusare semplicemente la vittima, oppure ad usare violenza con corpi estranei e oggetti. In Italia la pedofilia come reato è disciplinata dalla Legge n. 66 del 15 Febbraio 1996, “Norme contro la violenza sessuale”, e dalla Legge 269/1998, che hanno introdotto degli specifici articoli nel Codice Penale e recentemente è stata aggiornata dalla legge 38/2006, “Disposizioni in materia lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedo-pornografia anche a mezzo Internet”.
Noi giovani Democratici di Ragusa pensiamo sia opportuno rendere più drastiche le pene previste dal nostro Codice Penale in materia di pedofilia e di violenza sessuale, reati considerati fortemente aberranti dal nostro ordinamento. La proposta in questione prevede il raddoppio dei termini di prescrizione per detti reati, oltre ad elevare sensibilmente le pene previste in materia di violenza sessuale, di prostituzione e pornografia minorile, stabilendo che i soggetti resisi colpevoli, saranno interdetti permanentemente dai pubblici uffici e da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, e da ogni ufficio o servizio in istituzioni o strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori.

Giovani PD Ragusa

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