mercoledì 16 settembre 2009

I GIOVANI DEMOCRATICI DI RAGUSA RICORDANO PADRE PINO PUGLISI, UN UOMO DI COSCIENZA UCCISO DALLA MAFIA.


Oggi ricorre il 16° anniversario dell’ omicidio di Padre Pino Puglisi, che nasce il 15 settembre 1937 e il 15 settembre 1993, il giorno del suo 56° compleanno, viene ucciso dalla mafia, davanti al portone di casa.
La sua attenzione si rivolse al recupero degli adolescenti già reclutati dalla criminalità mafiosa, riaffermando nel quartiere Brancaccio di Palermo una cultura della legalità illuminata dalla fede. Questa sua attività pastorale, come è stato ricostruito dalle inchieste giudiziarie, ha costituito il movente dell’omicidio, i cui esecutori e mandanti sono stati arrestati e condannati. Nel ricordo del suo impegno, noi Giovani Democratici di Ragusa, vogliamo citare una frase di Weil che egli ripeteva spesso:“A Cristo piace che a lui si preferisca la verità. Poichè, prima di essere Cristo, egli è la Verità.Se ci si allontana da lui per andare incontro alla verità, non si farà molta strada prima di cadere nelle sue braccia.”
Don Puglisi, così come tanti altri, è morto per noi e abbiamo un grosso debito verso lui e verso tutti coloro che si sono sacrificati per la nostra terra. Questo debito dobbiamo pagarlo gelosamente continuando la loro opera, rifiutando di trarre dal sistema mafioso anche i benefici che possiamo trarne, anche gli aiuti, le raccomandazioni, i posti di lavoro, facendo il nostro dovere; la lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, della indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. Ricordo la felicità di Falcone quando in un breve periodo di entusiasmo egli disse “La gente fa il tifo per noi”; e con ciò non intendeva riferirsi soltanto al conforto che l’appoggio morale della popolazione dà al lavoro del giudice, significava qualcosa di più, significava soprattutto che il loro lavoro stava anche smuovendo le coscienze”.
Non basta osservare la legalità, se il senso del dovere morale e della giustizia non forma prima le coscienze. Tutto passa per la rottura d’equilibri di collusione tra politica e Cosa Nostra, ma purtroppo è sempre diffusa un’ idea letale: "Se le cose non possono esser cambiate vanno lasciate come sono". Così si accetta che la politica sia stata scissa dall’etica, se non peggio fusa talora al malaffare.
Ed il compito adesso spetta a noi. Siamo noi che dobbiamo smuovere la nostra coscienza e dobbiamo continuare il lavoro che è stato iniziato da tanti eroi che hanno scelto di morire liberi.
Ed è per loro che noi Giovani Democratici invitiamo tutti i cittadini a fare una grande riflessione: sappiamo che siamo in un momento di crisi, sappiamo che sono tantissimi i problemi che ci affiorano, ma sappiamo anche che una crisi non si supererà attraverso l’appoggio totale, senza libertà, a persone, a politici che ci promettono un posto di lavoro, che ci danno i buoni della spesa, che ci pagano i buoni della benzina e altro ancora. Non è così che si vince la lotta alla mafia, perché questi atteggiamenti sono abusi di potere. Chi ha potere, chi ha la possibilità di dare un posto di lavoro ma in cambio vuole il voto, non è un uomo pulito, trasparente ma è un uomo che non ha una coscienza, un uomo che sfrutta le debolezze degli altri e che priva loro di essere donne e uomini liberi.
Per questo noi Giovani Democratici di Ragusa diciamo alla cittadinanza di ricordare questi momenti, di ricordare quante persone come Don Puglisi, Borsellino, Falcone, Liuzzo, Dalla Chiesa, Pio La Torre e Peppino Impastato e tantissimi altri hanno combattuto ribellandosi a queste organizzazioni che da sempre hanno reso più povera la nostra amata Sicilia.
A tal proposito, condanniamo la Lega Nord, alleato stretto di Berlusconi, ed in particolar modo il Sindaco di Ponteranica con la sua decisione autoritaria e antidemocratica di cancellare dalla Biblioteca del paese il nome di Peppino Impastato.
Da tempo non riuscivamo a tollerare l’atteggiamento di questo partito di esaltati che ha finito per condizionare le sorti della nostra democrazia.
E’ logico che tali soggetti non conoscano affatto l’importanza della memoria storica e delle battaglie civili condotte in terra italiana e considerino Peppino e la sua lotta come un rifiuto ingombrante da eliminare che ricorda troppo un vecchio passato politico fatto di ideali, di sogni, di sconfitte e piccole rivoluzioni. Un passato che, in realtà, non ha mai smesso di esistere, ma che rivive nella determinazione di quanti continuano ad impegnarsi perché credono nell’alternativa possibile alla degenerazione sociale e politica e vengono continuamente calpestati da questi politicanti populisti, ignoranti, incapaci di democrazia. Sembra quasi che il mondo politico oggi raccolga quanto di peggiore ci sia nella società e soprattutto la Lega funziona perfettamente da pattumiera, riciclando anche qualche fascista che già puzza di marcio.
Noi, invece ricorderemo sempre tutti coloro che hanno cercato di salvare la nostra terra attraverso il dono della vita e saremo sempre grati e in debito per aver donato a noi la coscienza di continuare a lottare.
Il Segretario dei Giovani Democratici di Ragusa
Valentina Spata

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