giovedì 27 agosto 2009

I GIOVANI DEMOCRATICI A SOSTEGNO DI UNA SCUOLA VISTA COME INVESTIMENTO E NON COME UNA VOCE DI SPESA.

Da mesi sosteniamo che l’obiettivo vero del Ministro Gelmini è distruggere la scuola pubblica per far posto a quella privata.
Tra quelle che il Ministro definisce riforme, vi è pure “un sostegno economico per chi studia nelle paritarie”. Le risorse da dare alle scuole paritarie sarebbero recuperate dai tagli alle scuole pubbliche, violentando la nostra Costituzione.
Non si possono utilizzare strumentalmente i dati OCSE, che peraltro dimostrano come le politiche di questo Governo si muovono in direzione opposta rispetto ad un miglioramento della qualità negli apprendimenti, per sostenere che bisogna favorire le scuole private.
La conferma del taglio operato nella scuola primaria di 1.492 posti creerà difficoltà di rilievo nell’organizzazione della didattica e smantellerà un settore formativo che è ritenuto tra i migliori in Europa.
Tra l’altro, i dati presentati mostrano una forte discrepanza tra quanto richiesto dalle famiglie ragusane e quanto concesso dall’Amministrazione Di Pasquale: viene negato il tempo scuola di 30 ore all’80% delle famiglie che lo hanno richiesto e non vengono accolte le istanze di 1.284 famiglie che chiedevano il tempo pieno.
L’incremento di 2 alunni per classe, la riduzione del tempo scuola, l’eliminazione delle compresenze, impoveriranno ulteriormente l’offerta formativa nel nostro territorio, comporteranno una condizione di soprannumero diffuso e l’espulsione dei precari dalla scuola.
A Ragusa gli effetti a regime sugli organici degli insegnanti portano ad un taglio di 76 posti per la scuola d’infanzia e 108 posti nella scuola primaria; per quanto riguarda la scuola media saranno di 109 e per la scuola superiore saranno di 126. Per un totale di 420 docenti e di 282 personale ATA.
Inoltre, sempre nella nostra città, le scuole a rischio di accorpamento secondo le nuove misure legislative sono la Scuola Elementare M. Schininà, la scuola elementare G. Rodari, l’I.P.S.S.C.T. di piazza Carmine, l’istituto superiore Ettore Majorana e la scuola media Quasimodo.
“La scuola rappresenta un enorme valore sociale e culturale, non può essere tagliata applicando criteri di produttività, soprattutto nelle piccole comunità dove il danno sarebbe ancora maggiore, significherebbe ridurre concretamente la possibilità di viverci”.
Noi Giovani Democratici di Ragusa sulla scuola andiamo esattamente nella direzione opposta, con sforzi di fantasia e di novità, pensando che al posto dei tagli è necessaria l’autonomia di questa istituzione, cercando di portare l’85% dei ragazzi al diploma e di promuovere una scuola aperta alla comunità ed integrata con il territorio.
Secondo noi, all’interno della scuola stessa andrebbero avviati alcuni progetti tra loro in stretta relazione che poggino su chiari obiettivi visibili, condivisi e riconosciuti da tutte le parti (politici, genitori, insegnanti) sui temi fondamentali del momento, con sperimentazioni, sviluppo di scenari al passo con i tempi.
Una rete di ricerca-azione potrebbe essere attivata sul territorio con il concorso della futura alta scuola pedagogica che non deve rimanere un’entità isolata, ma che deve far capo e soprattutto valorizzare le sperimentazioni e le pratiche sul territorio, rispondendo efficacemente in modo diversificato e rispettoso dei bisogni dell’utenza.
Per affrontare le nuove sfide con i crescenti problemi di disadattamento, di violenza e di estrema eterogeneità della società e conseguentemente tra gli allievi vanno studiate e messe in atto nuove misure, alleggeriti alcuni settori ed introdotte possibilità di consulenza ai docenti. Tali provvedimenti associati alla professionalità ed all’impegno del corpo insegnante insieme a nuovi strumenti, quali aule multimediali, aule lingue ed altri ancora, dovrebbero rilanciare le nostre scuole verso nuovi traguardi.
Giuseppe Albora

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