martedì 2 dicembre 2008

Giovani democratici: UNITI CONTRO IL LAVORO NERO.

Un lavoratore su quattro nel meridione d'Italia ha una situazione di irregolarità contro una percentuale di uno su dieci del nord Italia. Il lavoro nero nel Mezzogiorno ed in Sicilia costituisce una condizione determinante del sottosviluppo e deve essere fortemente osteggiato non solo dai lavoratori- che vivono in condizioni di fortissimo disagio previdenziale, sociale e psicologico- ma anche dalle imprese che subiscono la concorrenza sleale di quelle aziende che non mettono in regola i propri dipendenti.
Inoltre, il lavoro nero determina un danno all'erario quantificato dal censi in circa 103 miliardi di euro.
Il lavoro nero, dunque, è una autentica piaga e va combattuto da una molteplicità di soggetti: istituzioni, imprese, lavoratori . "Per il Censis (2006), escludendo i lavoratori in "grigio" che ricevono senza dichiararlo retribuzioni fuoribusta, che svolgono straordinari, che sono soggetti a doppia busta paga o alla sottodichiarazione delle giornate lavorate, un lavoratore su sette percepisce una retribuzione in nero. Il lavoro irregolare alimenta redditi invisibili che contribuiscono per il 50,6% alla produzione dell'economia sommersa. Questo fenomeno causerebbe, inoltre, circa 103 miliardi di euro sottratti all'Erario, prodotto da oltre 3 milioni di lavoratori sommersi per il 14,2% della forza lavoro del Paese. Un ulteriore dato del Censis (2006) fa riferimento alla distribuzione geografica di tale fenomeno. Infatti, il documento indica che un lavoratore su 10 al Nord, uno su 7 al centro ed uno su 4 al Sud svolgono un lavoro sommerso. Per quanto concerne i settori professionali risultano lavoratori in nero un occupato su 3 in agricoltura e nei trasporti, uno su 4 in alberghi e pubblici esercizi, uno su 6 nel commercio, nelle attività immobiliari, di servizio all'impresa e di ricerca, uno su 7 in edilizia, nei servizi sociali e nella pubblica amministrazione."
Inoltre, per i lavoratori costretti ad accettare una occupazione in nero sono fortissimi i condizionamenti psicologici che determinano spesso condizioni di stress e di grave disagio. Le ricerche effettuate prevedono che attraverso un'indagine qualitativa vengano delineate esperienze di vita lavorativa e non, che mettono in luce la quotidiana problematica della progettualità, nonché la frustrazione dovuta alla ricorrente disattesa delle proprie aspettative e aspirazioni professionali."
Noi giovani democratici intendiamo indagare sul fenomeno e sensibilizzare la popolazione locale per poi identificare gli strumenti legislativi necessari per combattere il lavoro nero e per far rispettare i diritti dei lavoratori imposti dal nostro ordinamento.

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