martedì 2 dicembre 2008

I GIOVANI DEMOCRATICI DI RAGUSA PRESENTANO:

CONVEGNO – 1 DICEMBRE 2008 – “PRESERVARE IL FUTURO”

Cari amici e care amiche,

Vi ringrazio per essere presenti, oggi, a questo incontro delicato ma importante.
Da alcuni anni, il 1° dicembre si celebra la Giornata Mondiale dell'AIDS.
Per tale occasione, quest'anno, desidero indirizzare un Messaggio di vicinanza e incoraggiamento da parte dei Giovani del Pd di Ragusa a coloro che lottano contro questa devastante pandemia, a coloro che assistono e curano i malati di HIV/AIDS e a quest'ultimi che vivono in prima persona il mistero della sofferenza umana.
Quest'anno l'Organizzazione delle Nazioni Unite per il programma sull'AIDS (UNAIDS) ha dedicato questa giornata alle donne, alle ragazze e l'HIV/AIDS, a motivo della loro maggiore vulnerabilità, rispetto agli uomini, nel contrarre il virus dell'HIV/AIDS; uno studio ha rilevato che esse si contagiano 2,5 volte di più degli uomini.
Condivido la preoccupazione della comunità internazionale per il quadro drammatico delle conseguenze dell'epidemia sulla salute, le condizioni di vita, le prospettive, lo statuto e la dignità delle donne e delle ragazze in molte regioni del mondo. In effetti l'impatto dell'HIV/AIDS sulle donne aggrava l'ineguaglianza ed impedisce il progresso verso l'universalità dei diritti. Inoltre più l'infezione progredisce fra le donne, che sono il pilastro delle famiglie e delle comunità, più aumenta il rischio di crollo sociale. Va, quindi, a mio parere, difesa con particolare vigore la donna e la sua grandissima dignità e lotta per combattere le discriminazioni che, ancora oggi, permangono in gran parte della nostra società chiedendo maggiori sforzi per eliminare le disparità contro le donne nei settori quali l'educazione, la tutela della salute e il lavoro.
L'HIV/AIDS è una delle più devastanti epidemie dei nostri tempi; è un dramma umano che, per la sua gravità e vastità, è una delle sfide maggiori di sanità a livello mondiale. I dati riportati nel Rapporto delle Nazioni Unite "The impact of Aids" parlano chiari: dalla comparsa di questa epidemia (verso gli anni '80), più di 22 milioni di persone sono morte nel mondo a causa dell'AIDS e attualmente 42 milioni di persone vivono con l'HIV/AIDS. Nel 2003, 2,9 milioni di persone sono morte a causa dell'AIDS e 4,8 milioni sono rimaste infettate dall'HIV. L'AIDS è la causa principale di morte nelle persone in età compresa tra i 15 e i 49 anni. In molti paesi, specialmente in Africa e nei paesi più colpiti come Botswana, Swaziland e Zimbabwe, l'epidemia dell'AIDS si è propagata velocemente portando malattia, morte, povertà e dolore. Recentemente questa pandemia sta colpendo fortemente i paesi con un alto numero di abitanti come la Cina e l'India. Si prevede che al 2025 l'AIDS causerà la morte di 31 milioni di persone in India e di 18 milioni in Cina.
Drammatica è la situazione per i bambini infatti, secondo i dati del Rapporto dell'UNICEF, UNAIDS e USAID "Children on the brink", tra il 2001 e il 2008, il numero complessivo di bambini rimasti orfani a causa dell'AIDS è cresciuto da 11, 5 milioni a 16 milioni, in gran parte in Africa. Si stima che entro il 2010, nell'Africa sub-Sahariana ci saranno 18,4 milioni di orfani a causa dell'HIV/AIDS. Soltanto nel 2008 sono diventati orfani a causa di questa epidemia 5,2 milioni di bambini. Inoltre, il loro crescente numero sta cambiando il sistema tradizionale, soprattutto in Africa, di accoglienza degli orfani nelle famiglie poiché queste, già povere, hanno difficoltà a farsi carico di questi bambini.
Sottolineo che per ciò che riguarda la immunodeficienza dei valori morali e spirituali, e ciò che si riferisce all'accompagnamento del malato di AIDS, al quale si devono prestare tutta l'attenzione ed i servizi, poiché sono i più bisognosi. In particolare sottolineo che il dramma dell'AIDS si presenta come una "patologia grave" e che per combatterla in modo responsabile, occorre accrescere la prevenzione mediante l'educazione al rispetto del valore sacro della vita e la formazione alla pratica corretta della sessualità.
Per dissipare i pregiudizi di coloro che temono di approssimarsi ai malati di AIDS, per evitare il contagio, vogliamo ricordare che l'AIDS si trasmette soltanto per la triplice via del sangue, della trasmissione materno-infantile e per contatto sessuale. Tutte queste vie di trasmissione devono essere combattute efficacemente affinché vengano eliminate.
Progetti e programmi di formazione
Attualmente sono tanti i centri per la cura dell'HIV/AIDS nel mondo. Tanti sono i progetti e i programmi di formazione, prevenzione sull'AIDS e di assistenza, cura e accompagnamento del malato di HIV/AIDS, che le Chiese locali, gli istituti religiosi e le associazioni portano avanti con amore, senso di responsabilità e spirito di carità. Accanto a questo inestimabile e lodevole impegno, chiediamo che si uniscano anche le Istituzioni, i cittadini, i medici per far fronte efficacemente all'emergenza dell'AIDS.
Per una maggiore efficacia nella lotta contro l'HIV/AIDS desidero riproporre alcune linee di azione indicate dal gruppo dei Giovani del Pd:
-appoggiare i piani globali mondiali per combattere l'HIV/AIDS; - incrementare l'educazione scolare e pubblica ai valori della vita e del sesso; - eliminare tutte le forme di discriminazione nei confronti dei malati di HIV/AIDS; - informare adeguatamente su questa pandemia; - invitare i Governi a creare delle condizioni adeguate per combattere questo flagello; - favorire una maggiore partecipazione della società civile nella lotta all'AIDS; - chiedere ai paesi industrializzati che, evitando ogni forma di colonialismo, aiutino, in questa campagna contro l'AIDS, i paesi che ne hanno bisogno; - diminuire al massimo il prezzo dei medicinali antiretrovirali necessari per curare i malati di HIV/AIDS; - intensificare le campagne di informazione per evitare la trasmissione materno-infantile del virus; - offrire una maggiore attenzione alla cura dei bambini sieropositivi e alla protezione degli orfani a causa dell'AIDS; - rivolgere una maggiore attenzione ai gruppi sociali più vulnerabili.
Questa lotta contro questo flagello deve essere la lotta di tutti e non solo di chi la vive tutti i giorni.
Per tale motivo, penso che possiamo iniziare a dare il nostro contributo, cercando di non isolare e discriminare le vittime dell’HIV, inoltre, noi Giovani del PD, cercheremo di continuare questa battaglia, non solo in questa giornata di memoria, stilando programmi ben precisi e studiando il caso in modo adeguato per far poi una vera e utile campagna di sensibilizzazione a livello territoriale.
La Responsabile dei Giovani del PD
Valentina Spata

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